MENSE SCOLASTICHE, IMOLA MAGLIA CON TARIFFE PIU ALTE DELLA PROVINCIA E POCHE ESENZIONI
Imola. Confrontando le diverse tariffe, poste in essere da Comuni, anche non molto distanti tra di loro, è nata l’ esigenza, da parte di un piccolo gruppo di genitori,  di comprendere le ragioni di una differenziazione così atipica, tra tutti i comuni.

E’ stato molto interessante questa analisi perchè ha mostrato, per prima cosa, che il COMUNE DI IMOLA ha la tariffa più alta di tutti i comuni dell’Area Metropolitana, mentre il comune di 
Bologna, capoluogo di provincia,  è in coda con 5,20 Euro di tariffa applicata e relativa all’anno scolastico 2022/ 2023, ( è stata recentemente aggiornata per le tariffe del prossimo anno, cioè settembre 2024). Perplessità dalla diversità di modalità e di tariffe applicate in ciascun Comune, come mai?
LA TARIFFE – SCUOLA PRIMARIA
Imola “maglia nera” dell’area metropolitana con 8.00 Euro a pasto. Castenaso a 7.00 Euro ma vi è il 20% di riduzione per il secondo figlio, 30% sul terzo ed esenzione dal quarto in poi. Per le famiglie con bambini in affido esenzione totale. Dozza 6.63 Euro: Fontanelice 6.60: Medicina 5.70: Castel Del Rio 6.80: Borgo Tossignano 6.70 Euro per pasto.
Altri Comuni
Molinella 7.90 Euro a pasto (ma riduzioni dal 2° figlio in poi). Ozzano Emilia prevede un’iscrizione con quota annuale di 38 euro piu 4.20 Euro di quota per pasto. San Lazzaro quota unitaria a pasto 6.62 Euro: nel Comune alle porte di Bologna vi è anche un comitato mensa, una sorta di organo di controllo di assaggi.Marzabotto, 4.49 Euro,

RIDUZIONI O SCONTI

L’altra nota interessante,  riguarda sempre IMOLA che, oltre ad essere il comune dell’area metropolitana con la tariffa più alta a pasto, è anche l’unico comune che non INTRODUCE RIDUZIONI O SCONTI associati alla presenza di più figli per il servizio mensa e per il trasporto.

Perché?

Il regolamento comunale imolese, fermo dal 2016, non permette riduzioni in cado di più figli, a meno che non riguardi condizioni di disagio economico, senza però, farne specifica, inoltre, sempre il Comune di Imola, in modo insolito,  consente una decurtazione, in caso di assenza per malattia dello studente, non sulla singola assenza ma decurtando un  10 % e  solo a 5 giorni di assenze consecutive, a differenza di altri comune, dove sono decurtate le singole giornate.

Altra considerazione , riguarda il pagamento delle rette scolastiche, Imola ha adottato un sistema Bimestrale, mentre nel 50% dei restanti comuni, il pagamento è mensile.

Per quello che riguarda la forbice di estensione per le riduzioni ISEE, Imola è sotto la media dei 50 comuni, nel senso che ogni Comune può decidere, sulla base delle fasce ISEE indicate  dal governo, a quali estendere le riduzioni, contrariamente a Imola, Bologna e i comuni appennini si dimostrano ben più generosi,  mentre Imola prende  in considerazione, tra le fasce Isee, quelle con ISEE solo fino a 16 mila euro di reddito, perché tutte queste differenziazioni tra i Comuni?

Esiste una normativa uniforme per tutti i comuni? 

Occorre poi soffermarsi  sulla mancanza di riduzioni per famiglie numerose, tema caro alle famiglie numerose imolesi in quanto il Comune del Santerno da regolamento, stabilisce che le riduzioni su uno o più figli, frequentanti lo stesso servizio possono essere fatte solo ed unicamente in situazione di grave disagio, cosa palesemente avversa a quanto fatto da altri comuni, dove le riduzioni sul 2 e 3 figlio sono applicate .

Perché?

Verrà richiesto un incontro urgentissimo sulla questione tariffe mense” – sostengono alcuni genitori della scuola Primaria Carducci – “anche alla luce dei tanti genitori che sono costretti a versare un contributo per il quale spesso la qualità/ quantità non è conforme al valore pagato.

“Ribadiamo come il Comune di Imola con i 7,90 Euro, è il Comune con la tariffa più alta, e introdotta nel 2022, non si riesce a comprendere la ragione per la quale, neppure con gli aumenti dei tanti Comuni , apportati per il prossimo anno scolastico, nessuno riesce a raggiungere il Comune di Imola.”