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Il doppio mandato dei medici di Automedica “Sia sul mezzo che in ambulatorio”

DOSSIER PRONTO SOCCORSO: MEDICI DI AUTOMEDICA CHE LAVORANO ANCHE IN AMBULATORIO. L’AUSL IMOLA RASSICURA “NESSUN PASSAGGIO DI CONSEGNA”
SNAMI: “SI DOVREBBE FARE UN LAVORO PER VOLTA”

Imola. Medici di auto medica e in Pronto Soccorso. Succede a Imola e da tempo. Una circostanza forse più unica che rara che fa “parlare” anche fuori distretto sanitario. Si tratta del “doppio mandato” al quale sono sottoposti i medici in servizio sull’auto medica del 118 di Imola che svolgono anche attività ambulatoriale. Attività che inevitabilmente viene interrotta, per essere passata a un collega, qualora arrivi una chiamata esterna. Nozze coi fichi secchi o collaudata attività di squadra?
“DOPPIO MANDATO UNA FOLLIA” – LA DENUNCIA DEL SINDACATO SNAMI
“In Ausl Bologna” – ricostruisce Roberto Pieralli, responsabile metropolitano del Sindacato dei medici – “si fa un lavoro per volta, abbiamo abbandonato la follia del cosiddetto “doppio mandato contemporaneo e persino la Regione Emilia-Romagna ha previsto anche per i CAU che non si possano fare contemporaneamente attività in struttura e attività in territorio. Il passaggio delle consegne dei pazienti in carico e’ un elemento critico e fondamentale, e condizioni organizzative che di fatto lo intralciano o lo rendono impossibile”quella di Pieralli sembra quasi una sentenza -“ma come minimo può rappresentare una enorme criticità, non c’è proprio il tempo di passare le consegne di anche solo un paziente in carico quando si deve uscire in automedica”. Se si hanno pazienti in carico in Pronto Soccorso, aggiunge il medico sindacalista – “quando arriva una chiamata devi volare fuori. E quindi, nella migliore delle ipotesi si hanno a disposizione 120 secondi per mettersi in strada, avendo poi già visto dove devi andare. In 120 secondi come si può fare il passaggio di consegne adeguato e tracciato di un paziente del PS che hai in carico? Sempre che ne si abbia uno, se ne hai cinque? Come le passi?”

AUSL IMOLA “Nessun passaggio di consegna e tempi bassi”
“Non vi sono tempi di “passaggio di consegna”, i tempi dell’automedica di Imola sono tra i più bassi della Regione e non si sono mai avuti problemi di intervento – proprio perchè, fa sapere il Dott. Ferrari, direttore del PS Emergenza Territoriale – “i medici che turnano sull’automedica ad Imola sono tutti medici dirigente strutturati dell’équipe di PS Medicina di Urgenza“un’Istruzione Operativa Aziendale garantisce equità e sicurezza nelle cure ed è un valore aggiunto, sicuramente impegnativo, ma né più ne meno di un classico turno in Pronto Soccorso, e configura un evidente miglioramento sia qualitativo che quantitativo sia nell’assistenza che nei tempi di attesa e permanenza degli utenti di Pronto Soccorso.” Per quanto riguarda il delicato momento del passaggio di consegne, Ausl spiega come Nell’istruzione operativa è chiaramente definito che nel momento della chiamata il medico di turno sull’automedica “consegna” immediatamente l’eventuale paziente che sta visitando in PS ai colleghi dell’amb. medico 3 e 4 

SNAMI :“FARE DUE COSE INSIEME NON MIGLIORA NULLA”
“Non è vero che fare due lavori assieme aumenta le skills professionali, perchè va dimostrato. I dati che abbiamo vanno in altra direzione cosi’ come anche la letteratura . Fare due cose insieme non migliora nulla, aumenta gli errori, il British Medical Journal ne ha gia’ abbondantemente parlato. Non so se sia possibile saper far tutto e ruotare tra tanti servizio” – si chiede Pieralli – “anche se un medico di emergenza viene preparato generalmente su tante cose, il 118 ha tutta una serie di skills, che sono di anestesia, di rianimazione, di cardiologia, di ostetricia, tutta una serie di cose diverse tra di loro. I pronto soccorso per contro sono settorializzati tra generale, pediatrico, ostetrico etc… Ma la stessa cosa si applica a ogni disciplina: non c’e’ il cardiologo che fa tutto, c’e’ chi fa la terapia intensiva cardiologica, chi l’emodinamista, chi segue gli ambulatori scompenso eccetera: Nell’emergenza” – osserva il Segretario Provinciale di SNAMI- “si vorrebbe invece il medico unico onnipotente tuttofare, una visione delirante e non sostenibile sul lungo termine. Il medico 118 sviluppa skill set peculiari cosiì come quello del PS così come quello della Medicina d’ Urgenza, sul lungo non si riesce a ruotare continuamente su tutto volendo mantenere una vivibilità. Il problema principale è comunque il doppio ruolo contemporaneo ma non solo questo
AUSL “SI TRATTA DI UN DOPPIO MANDATO E NON DI UN DOPPIO LAVORO”
Si tratta, peraltro, non di un “doppio lavoro” ma del cosiddetto “doppio mandato”. Nell’Automedica della nostra Azienda sono presenti un Medico ed un Infermiere” – elencano da Ausl Imola – “come scelta qualitativamente ideale per la possibilità di poter configurare anche sul territorio un’équipe completa di soccorso avanzato quando si intervenga assieme al personale delle Ambulanze per garantire sin dal domicilio o dalla strada le cure migliori per efficacia ed appropriatezza.”

IL CASO “SE ELISOCCORSO NON PUÒ VOLARE E AUTOMEDICA IMPEGNATA, QUALE MEDICO INTERVIENE?”

Per il Dott. Pieralli, sul territorio dell’Ausl Imola esisterebbe un altro “problema”: ovvero, se l’elisoccorso non dovesse volare per maltempo e se l’auto medica è già impegnata, “quale medico vede intervenire e in che tempi ? Questo è il problema. Per noi una sola auto medica è poco per un territorio cosi’ ampio Ce n’è una: se è impegnata verso l’area di Medicina, o Imola, chi va a Fontanelice? Basta che ci sia maltempo e l’elisoccorso non vola e i tempi crescono esponenzialmente.” aggiunge il medico sindacalista – “Dal sito dell’ AUSL di Imola leggiamo che il territorio e’ di 787kmq, ma c’e’ un solo mezzo avanzato con medico e infermiere, quindi, un solo medico, e questo perchè c’e’ una questione sostanziale: per noi, per la FNOMCeO, per la Società Italiana Sistema 118, un mezzo di soccorso avanzato e’ quello con equipe completa di medico e infermiere, ma per la Regione Emilia Romagna mezzo avanzato e’ anche solo un’ambulanza con infermiere. Quindi loro ritengono soddisfatto il criterio del DM 70 di un mezzo avanzato ogni 60.000 abitanti per non oltre 350kmq di territorio mentre noi facciamo notare che cosi’ calcolando lucciole per lanterne, un medico ci mette troppo tempo ad arrivare e se fosse gia’ impegnato, i tempi diventano molto lunghi e ancora non esiste il teletrasporto. Quando l’automedica è impegnata” – denuncia SNAMI – “non vi è nulla “vicino”, la prima più vicina è al Sant’Orsola o da Budrio da un lato e quella rimasta dopo il taglio di quella di Cotignola, tra Lugo e Faenza dall’altro. Ciò che noi contestiamo alla Regione di aver stanziato risorse sul CAU, per gestire raffreddori, influenze, cacarelle, poi sull’emergenza-urgenza vera (118 e PS) praticamente nulla e anzi, spesso i CAU sottraggono ai PS infermieri esperti. Se quindi a Imola abbiamo un medico costretto a fare due lavori contemporaneamente lì, col problema del passaggio di consegne e un territorio molto ampio, è evidente come non sia possibile coprirlo tutto con un solo mezzo che ci sia un problema è evidente e non servono lauree particolari per prendere una mappa e vedere i tempi e le distanze

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