C’è un interessante dato che dimostra come la fine del reddito di cittadinanza non fosse la ragione della carenza di personale: specialmente stagionali.Il resoconto di Unioncamere per Fipe-Confcommercio uscito un mese fa, mostra come le aziende del settore ristorazione che lamentano difficoltà nel reperire personale siano passate dal 52% del 2023 al 49,2% del 2024.
Il cambiamento vero – registrato da Unioncamere – è partito dal Covid. Il tempo ha assunto più valore rispetto a quello economico. E di conseguenza, molti lavoratori hanno abbandonato il settore della ristorazione per dedicarsi ad altro.E i locali, talvolta sono costretti ad unico turno per la carenza di camerieri e personale di cucina. I lavoratori rinunciano anche a tornare nel settore turistico e ricettivo. Anche in Romagna – fa sapere il fattoquotidiano.it – si fatica a trovare personale e recentemente Patrizia Rinaldis, di Federalberghi Romagna, ha dichiarato come occorra restituire le motivazioni ai giovani per poterli riconquistare. Occorre ripensare al sistema contrattuale e alla riduzione degli orari. Insomma, la ricerca più complessa sembra essere ancora quella legata agli stagionali. Un lavoro poco appetibile e per molti motivi: talvolta turni lunghi, poco riposo, poca paga: “i contratti si fanno sempre più corti, ormai quelli da maggio a settembre sono una rarità”, ricostruisce Francesco Bugli, referente nazionale del sindacato Usb per gli stagionali del turismo. Parliamo di un settore in cui l’Ispettorato del lavoro indica – nei suoi report – una crescita del tasso di irregolarità. Mentre ora, nell’immaginario collettivo, i ragazzi, se prima non venivano a lavorare perchè preferivano “stare sul divano e percepire il sussidio”, ora vogliono “tenersi il week-end e la sera liberi.” Poi però esistono casi in cui, parole del Sindacalista Bugli, c’è chi lavora “3-4 mesi senza mai pause”. E quindi le ragioni che complicano il reperimento di personale sono molteplici e complesse, altro che colpa dei “fannulloni.”
E a rendere le cose ulteriormente più complesse ci si è messa la riforma della Naspi circa l’assegno per la disoccupazione. Ma anche il problema caro affitti nelle località turistiche. Ovviamente, gli stagionali necessitano di un appartamento e non sempre viene garantito l’alloggio da parte dei datori di lavoro. Insomma, il teorema del reddito di cittadinanza