CAFFÈ DELLA ROCCA, 120 CITTADINI RIACCENDONO I RIFLETTORI SUL BANDO PER LA GESTIONE DEL LOCALE: “ANDAVANO PRESI IN CONSIDERAZIONE ASPETTI IMPORTANTI” – I FIRMATARI DELLA PETIZIONE LAMENTANO “NON SI SIA TENUTO CONTO DELL’ANZIANITÀ DI ESERCIZIO, ORDINE PUBBLICO, FATTURATO MINIMO E IL GIUSTO VALORE ALL’OFFERTA TECNICA”
Imola. “Crediamo opportuno, dopo attenta analisi, sottolineare che il bando non abbia preso in considerazione alcuni aspetti e requisiti importanti” – inizia così la lettera di alcuni cittadini, promotori di una raccolta firme a sostegno della precedente gestione del Caffè della Rocca. Al momento, hanno firmato almeno 120 clienti. Circa la professionalità acquisita e anzianità “per la gestione di un locale di tale caratura è stata richiesta un’esperienza professionale minima, tre anni e non consecutivi, mentre l’anzianità di esercizio nemmeno menzionata” – ricostruiscono i promotori della petizione. In merito invece al fatturato minimo, il gruppo di cittadini evidenzia come “Non sia stato richiesto alcun fatturato minimo da parte delle società partecipanti a garanzia dell’offerta fatta.” Ma anche ordine pubblico, poiché non si sarebbe “guardato al fatto che le società partecipanti al bando non avessero avuto problemi di ordine pubblico” – aggiungono – e sulla proposta tecnica prioritaria “Venivano assegnati 20 punti all’offerta economica: apparentemente pochi, ma che alla fine hanno avuto maggiore rilevanza rispetto al punteggio delle proposte tecniche relative alla tutela ambientale, territoriale e artistica”. Sulla gestione premiante “non è stato riconosciuto alcun criterio di priorità ai titolari uscenti” – ammettono – “procedura già adottata presso altri Comuni dell’Emilia Romagna che serve a premiare le gestioni virtuose dei locali di proprietà comunale. Tale procedura” – osservano i firmatari – “avrebbe potuto tenere conto degli investimenti sostenuti dal precedente gestore effettuati nel corso degli anni” – come manutenzione, decoro, migliorie strutturali ed estetiche . Il gruppo di cittadini raccoglie anche alcune considerazioni “non si è salvaguardata un’attività sana, funzionante e apprezzata, che ha creato posti di lavoro e sodalizi commerciali con fornitori della zona” – evidenziano – “non si è dato il giusto valore all’offerta tecnica valutata col massimo del punteggio 80/80, quindi consono e onnicomprensivo di tutte le specifiche espresse dal comune”
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