CRESCONO I CITTADINI INTERESSATI AL LEGNAME ACCATASTATO NELL’ALVEO, MA ATTENZIONE AI QUANTITATIVI, IL PRELIEVO NON DEVE SUPERARE I 250 QUINTALI ANNUI.
Imola. Nei mesi scorsi avevamo segnalato cataste di legname sull’alveo del Santerno. Da qualche settimana, i camion di Hera Ambiente hanno avviato le procedure di rimozione. Le cataste sono presenti ancora in abbondanza ma dopo la campagna d’informazione dei comuni e Regione, i privati cittadini che decidono di rimuovere il legname già sradicato sono in aumento. Specialmente chi utilizza stufe e caldaie a legna, in queste settimane si è organizzato nelle opere di rimozione del legname con l’ausilio di motoseghe, carretti e autocarri con ragno.
Proprio negli ultimi giorni diversi cittadini hanno compiuti sopralluoghi lungo le sponde del Santerno, tra la Tosa e la Rivazza, per raccogliere i tronchi portati dall’alluvione o quelli tagliati nelle operazioni di pulizia dell’alveo – “Noi in campagna abbiamo la caldaia a legna” – ammette uno dei cittadini, in questi giorni impegnato nel taglio del legname – “però questa legna è utilizzabile almeno tra un anno e mezzo, anche due. E’ ancora fradicia all’interno del ciocco” – aggiunge – “ma se si ha lo spazio per stivarla diventerà preziosa”. In prevalenza si tratta di pioppi . Sul posto, i cittadini arrivano con carrettino e motosega. Talvolta, si recano anche nel piazzale di Via Pirandello, i più organizzati dotati anche di autocarro con ragno – previa autorizzazione – per poter prelevare anche i tronchi più grossi “ci stiamo spicciano, perchè Hera ha accelerato i tempi di rimozione”.
LE CONDIZIONI
Il prelievo del legname deve interessare quello già sradicato – è escluso il taglio di piante morte, secche o deperienti in piedi o adagiate, ma ancora radicate – per un quantitativo non superiore a 250 quintali annui, e deve essere finalizzato all’autoconsumo senza fini di lucro. Per l’accesso dovranno essere utilizzate le piste e strade esistenti e non dovrà essere assolutamente alterato lo stato dei luoghi.