“Il passaggio è stato deciso circa un anno fa, ma siamo arrivati ad un mese dalla partenza e a parte gli articoli di giornali apparsi nei giorni scorsi non è stato fatto nulla per spiegare ai cittadini come funzionerà nel dettaglio questa nuova tariffa puntuale.” – allarga le braccia Renato Dalpozzo, consigliere della Lista Civica Cappello – ” Il prossimo anno assisteremo a tante persone che si vedranno aumentare considerevolmente la tariffa sui rifiuti e non capirà il perchè. Chi più scafato abbandonerà i rifiuti indifferenziati nei cassonetti gialli, verdi o blu o direttamente in strada. E già ora a fianco di molti cassonetti ci sono montagne di rifiuti abbandonati, figuriamoci dopo. L’amministrazione comunale si fa bella” – conclude l’esponente civico – “con la democrazia partecipata, ma ogni volta descrive cose già decise (Campi della Tozzona, Bretella, Bilancio, PUG) o tace.”
“Una grossa incognita” – commenta Simone Carapia – “non si può certamente accettare che si cambi in peggio, ci sono molti Comuni dove si è introdotto il nuovo sistema di tariffa dove non è vero che chi ha differenziato di più ha pagato di meno e dopo poco dall’introduzione della TARIP hanno aumentato la parte fissa e variabile& altro a discapito delle tasche dei cittadini; non vorrei che accadesse così anche sul Santerno“- commenta – “e già esistono persone che abbandonano i rifiuti fuori dai cassonetti,in tale situazione questo nuovo provvedimento per la raccolta dell’immondizia mi sembra una grande corbelleria, se si pensa di applicarla in questo bailamme più volte criticato in città sia come costi che come qualità del servizio.”– aggiunge il leghista – “Infine la tariffa che verrà applicata dal 1° gennaio non sarà realmente puntuale: “La Tarip si divide in 3 fasce di costo. Una quota fissa, equivalente al 52% del totale della tariffa, calcolata sulla base dei metri quadri differenziata sul numero dei componenti il nucleo familiare; una quota variabile calcolata, equivalente al 31% del totale:, calcolata sulla base del numero dei componenti il nucleo familiare. Infine una quota variabile misurata, equivalente al 17% del totale, calcolata nell’anno di competenza in base al numero dei conferimenti per utenza preassegnati. Le eccedenze saranno addebitate (€/litro) nell’anno successivo mediante conguaglio. Quindi la quota di tariffa “variabile misurata” – conclude – “corrisponde ad una percentuale minoritaria (17% del totale) della tariffa, indipendentemente da come lo stesso nucleo attua o non attua la differenziazione dei rifiuti. Per questo motivo non possiamo dormire sonni tranquilli con questo quadro, sia per quello che riguarda la qualità del servizio che soprattutto per le tasche dei cittadini.”
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