In occasione della “Marcia dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza”
Imola. “Vogliamo la pace!”. Il grido si alza forte e chiaro, scandito sia durante il percorso di
avvicinamento da Sante Zennaro a piazza Matteotti, sia nella piazza stessa, nel cuore della città.
A farsi sentire sono i 1.500 alunni protagonisti, con i loro insegnanti e dirigenti scolastici della
“Marcia dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza”, organizzata questa mattina in occasione
del 20 novembre, “Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.
Ad organizzare la Marcia, che si è svolta per il settimo anno consecutivo, al termine di una
settimana dedicata ai diritti dell’infanzia, è stato l’Istituto comprensivo 5 in collaborazione con
il Comune di Imola, con Unicef e con gli Istituti comprensivi IC 1; IC 2; IC 4; IC 6; IC 7 e
Borgo Tossignano.
La “Marcia dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza” quest’anno ha avuto per tema “Non io
ma noi” e ha previsto alle ore 9 il raduno e la partenza del corteo degli alunni dal complesso
scolastico Sante Zennaro fino a piazza Matteotti. Lungo il percorso, il corteo ha incontrato le
altre scuole del territorio, per raggiungere il cuore della città.
Qui sono stati protagonisti i giovani studenti, che a turno, scuola per scuola, coordinati da
Elisabetta Paglia, docente dell’IC 5, hanno dato voce ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
con i loro messaggi e consegnato simbolicamente alla città il testo della Convenzione dei diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza, firmata il 20 novembre 1989.
Ad accoglierli ed ascoltarli, insieme ai loro insegnanti e docenti scolastici, c’erano, fra gli altri,
il vice sindaco ed assessore alla Scuola, Fabrizio Castellari, in fascia tricolore, in rappresentanza
del sindaco Marco Panieri, gli assessori Elena Penazzi, Pierangelo Raffini e Elisa Spada, la
consigliera regionale Francesca Marchetti, il vescovo mons. Giovanni Mosciatti, il presidente
della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, Rodolfo Ortolani, il rappresentante per l’Unicef
Raffaele Pignone, le rappresentanti del Comitato Pace e Diritti e le Forze dell’ordine.
“Vogliamo la pace, non c’è diritto senza pace, non vogliamo arrenderci di fronte alla violenza,
vogliamo far capire che noi bambini ci siamo. E basta anche con la violenza contro le donne” ha
scandito la dirigente scolastica dell’IC 5, Adele D’Angelo, aprendo gli interventi, sottolineando
“marciamo anche per i bambini vittime delle guerre e dei maltrattamenti, della fame e delle
malattie”.
“Voglio assaggiare la torta della pace” ha detto il vescovo Giovanni Mosciatti, prendendo
spunto da quella realizzata simbolicamente e portata in piazza da alcuni, invitando tutti a
“costruire sempre torte per la pace”.
Un “ringraziamento e i complimenti ad alunni, docenti e dirigenti scolastici per l’iniziativa”
sono stati formulati anche dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola,
Rodolfo Ortolani. Saluti e parole di incoraggiamento alla pace e di compimenti per l’iniziativa
son ostati espressi anche dalla consigliera regionale Francesca Marchetti, e da Maria Rosa
Franzoni del Comitato Pace e Diritti e dal rappresentante dell’Unicef, Raffaele Pignone.
Mentre Jou Akou Jacqueline Estar, educatrice della Costa d’Avorio nella scuola primaria
Rodari ha detto “ringrazio per l’integrazione dei bambini stranieri nella comunità italiana”
“Se i vostri messaggi, le vostre parole, i vostri auspici fossero ascoltati questo sarebbe
certamente un mondo migliore. Questo è il messaggio di pace che emerge da questa piazza e
che vogliamo portare a casa” ha dichiarato il vice sindaco ed assessore alla Scuola, Fabrizio
Castellari, nel portare il saluto dell’Amministrazione comunale. “E’ molto bello e stimolante lo
slogan scelto per salutare il raduno in piazza Matteotti, ‘Non io ma noi’. Con questo titolo la
scuola sceglie di evidenziare il punto di vista culturale del fare assieme, dove i diritti sono un
elemento collettivo, oltre che individuale. In quel ‘noi’ c’è la migliore tradizione culturale del
nostro territorio, che ha sempre lavorato sul tema della coesione sociale. E’ l’idea del ‘noi’ che
viene prima del ‘io’” ha concluso Castellari, che ha consegnato il gagliardetto del Città di Imola
al rappresentante dell’Unicef, Raffaele Pignone.
Fra i momenti più emozionanti, l’inno di Mameli cantato da tutti i bambini, così come la
canzone “Il mio nome è mai più” la canzone cantata da Jovanotti, Ligabue e Piero Pelù e il coro
dei bambini dell’IC 5 che ha intonato, nel finale, “Io sono l’altro” di Niccolò Fabi, che ha fatto
vibrare tutta la piazza.