COMITATO AUTODROMO E LEGEMBIENTE CONTRO LA PROPOSTA DEI MOTOCLUB SULLE GIORNATE IN DEROGA: “IN SOSTANZA CHIEDONO DI PEGGIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA DEGLI IMOLESI”
Imola.”In relazione alle richieste espresse dai Moto Club imolesi, apparse recentemente sulla stampa locale, esponiamo alcune riflessioni.” Da Legambiente e Comitato Autodromo si apprende che – “Dall’indagine on-line promossa nell’ambito del Piano Urbanistico Generale è emerso, in maniera inequivocabile, che i temi prioritari ritenuti di maggiore urgenza per i cittadini sono: “mobilità integrata e trasporto pubblico” (74%) e “clima, ambiente e natura” (70%).“
In un contesto di nuovi bisogni espressi dai cittadini come prioritari, sconcerta la richiesta dei
Moto Club imolesi“ – fanno sapere – “anacronistica e individualista, di aumentare le giornate di deroga al rumore attualmente previste per l’Autodromo di Imola. In sostanza chiedono, in un contesto cittadino, di peggiorare la qualità della vita dei cittadini imolesi, di aumentare l’inquinamento atmosferico e acustico, di precludere ai cittadini l’utilizzo del Parco delle Acque Minerali per un numero di giornate superiore a quelle attuali e di condizionare per un maggior numero di giornate l’attività didattica delle scuole.”
Il tutto” – continuano nel comunicato congiunto Legambiente e Comitato Autodromo – “per soddisfare la loro passione e fare il “bene“, secondo loro, dell’Autodromo.
Spiace non siano informati che l’Autodromo di Imola non è mai stato in salute come oggi:
bilancio in attivo, polifunzionalità in espansione e boom di pernottamenti turistici.
Sostenere poi che la maggioranza dei cittadini la pensa come loro, pare una convinzione alquanto presuntuosa e infondata. Ricordiamo che la lista civica “Per l’Autodromo”” – rammentano con una piccola provocazione – “si presentò alle amministrative del 2018 con simbolo (moto da competizione) e programma espliciti e raccolse soltanto 225 preferenze!“
Legambiente e Comitato Autdromo inoltre espongono alcuni aspetti: “In omaggio alla CERTIFICAZIONE ISO 20121, vanto della gestione Autodromo, riteniamo che i
contenuti, estremamente importanti, dovrebbero essere utilizzati per migliorare la cultura
giuridica ambientale degli stakeholder che gravitano attorno alle attività legate all’Autodromo. Imola ha bisogno di pareri qualificati e non di nostalgie lontane che ostacolano il futuro. L’obiettivo di diffondere la cultura della sostenibilità non deve essere uno slogan ma diventare prassi istituzionale. Uno dei punti qualificanti della citata certificazione recita “Garantire il rispetto delle norme vigenti in materia di ambiente, salute, sicurezza e lavoro”. E’ del tutto evidente che chiedere modifiche alle giornate in deroga significa porsi contro le linee guida dell’Autodromo e di una Legge della Repubblica, disinteressandosi delle problematiche ambientali locali.” – ammettono – “Altro punto che dovrebbe essere chiarito è quello legato ai “desiderata”: se associazioni di cittadini, club, amatori desiderano organizzare eventi internazionali devono farlo non a carico dei contribuenti. Se, beati loro, hanno la certezza di ottenere forti riscontri economici devono avere la
coerenza di assumersi le spese organizzative. In tempi dove viviamo le privatizzazioni” – fanno sapere– “sempre meno parziali, di scuola, sanità e tanti servizi è impensabile che vengano “pubblicizzati” i desiderata sportivi di piccoli gruppi di cittadini, mentre in città aumentano a dismisura i bisogni materiali.
Il nostro auspicio è che nasca un tavolo dove tutti gli stakeholder possano incontrarsi” – concludono –“confrontarsi, condividendo un punto di partenza comune, ovvero che l’Autodromo appartiene ai cittadini e non a qualche piccola comunità.
Al pari di chi rappresenta gli interessi degli appassionati delle due ruote, chiediamo fin da ora
all’Amministrazione di essere riconosciuti come realtà consultiva e partecipativa alle scelte
motoristiche dell’autodromo, quali rappresentanti degli interessi di tutti i cittadini sensibili alle problematiche ambientali e direttamente colpiti dalle conseguenze di proposte peggiorative della qualità della vita.“
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