Una permanenza anche sotto le Due Torri per Abdesalem Lassoued, il terrorista che lunedì scorso ha ucciso due cittadini svedesi a colpi di kalashnikov, a Bruxelles, prima di essere catturato e poi ucciso. Il domicilio del 45enne pare fosse nella zona di Via Mascarella, in un appartamento che l’uomo condivideva con la fidanzata dell’epoca, una sua connazionale impiegata come barista ad Anzola nell’Emilia. Sebbene nessuno dei vicini di casa li ricordi.
Per Lassoued un lungo girovagare per l’Italia: dal presunto sbarco a Lampedusa nel 2011, fino a Torino. A Lampedusa fornì un nome falso ma gli furono prese le impronte digitali, mentre nel capoluogo torinese si apprende di una richiesta di asilo, rifiutatagli nel 2011. E nel 2016 appunto, la sosta a Bologna. Proprio nel capoluogo emiliano fa richiesta di protezione internazionale,anch’essa con esito negativo, poichè la Digos lo aveva già individuato come islamico radicalizzato e potenzialmente pericoloso. Aveva infatti candidamente espresso la volontà di aderire alla jihad e partire per combattere.
Poi, il trasferimento in Belgio. L’uomo sarebbe stato identificato proprio attraverso le impronte digitali che furono prese al suo arrivo a Lampedusa dalla Questura di Agrigento.