Questa mattina, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale Penale di Bologna ha accolto la richiesta
IL COMUNE DI IMOLA SI E’ COSTITUITO PARTE CIVILE NEL PROCESSO “RADICI”
Panieri e Gambi: “come Comune di Imola abbiamo deciso di costituirci
parte civile in questo processo per la rilevanza e l’allarme sociale provocato dalle condotte contestate nei capi di imputazione agli imputati, alcune delle quali commesse sul nostro territorio”
Questa mattina, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale Penale di Bologna ha accolto la richiesta del Comune di Imola di costituirsi parte civile nel procedimento penale che riguarda il processo “Radici”, relativo ad una serie di episodi contestati a diversi imputati, per numerosi reati contestati con l’aggravante del metodo mafioso di cui all’art. 416bis.1 c.p..
Il Comune di Imola si è costituito parte civile in quanto il processo riguarda, anche, secondo l’accusa, l’intestazione fittizia, a favore di compiacenti prestanome ma di fatto riferibili a sodali della ‘ndrangheta calabrese, di una società che aveva sede operativa nel territorio imolese e allo stato attuale è stata dichiarata fallita, a seguito di ingente distrazione di fondi.
Oltre al Comune di Imola, si sono costituiti parte civile anche i Comuni di Cesenatico, Cervia e Reggio Emilia.
“Come Comune di Imola abbiamo deciso di costituirci parte civile in questo processo per la rilevanza e l’allarme sociale provocato dalle condotte contestate nei capi di imputazione agli imputati, alcune delle quali commesse sul nostro territorio – spiegano il sindaco Marco Panieri e l’assessore alla Legalità, Giacomo Gambi -. La pericolosità e la pervasività dell’organizzazione è dimostrata dalla capacità di porre in essere una strategia che ha visto, secondo l’accusa, dapprima la costituzione di nuove società per poter realizzare gli investimenti, oltre all’acquisto di rami d’azienda con lo schermo delle intestazioni fittizie di beni, per concludere con lo svuotamento delle società attraverso manovre distrattive che ne determinavano il fallimento. Tali attività hanno certamente causato un danno all’economia sana del Comune e alla stessa immagine della città. Essere costituiti come parte civile ci permette di seguire le vicende processuali e di affermare che sul territorio del Comune di Imola non c’è spazio per l’illegalità”.