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TOZZONA, SPUNTA UN ALTRO STRISCIONE “NO CEMENTO E NO SPAZI A PAGAMENTO”

PEDAGNA: UN NUOVO STRISCIONE “DA STADIO”
INTANTO AGORÀ MONTERICCO RIPERCORRE LA RECENTE STORIA URBANISTICA DEL QUARTIERE PEDAGNA

Imola. Di nuovo uno striscione, questa volta affisso lungo la pista ciclabile che costeggia il campo da calcio a 7, vicino a dove verrà innalzata la nuova tensostruttura sportiva.
Il riferimento pare sia verosimilmente rivolto al nuovo progetto di estensione delle aree gestite dal Centro Sociale la Tozzona.
Il lenzuolo è stato notato da alcune persone che nelle prime ore del mattino di Domenica hanno portato a passeggio il cane, lungo la pista ciclabile che collega l’IC7 al Centro Sociale.


GLI ULTIMI EVENTI
L’ultima tappa della “vicenda Tozzona”, in ordine di tempo, riguarda gli strascichi e le polemiche avvenute dopo l’assemblea pubblica di mercoledì 6 settembre scorso. A margine dell’incontro, l’intervento del Sindaco Panieri che difeso la buona fede del progetto. Invece questa settimana, il Comitato Agorà Montericco, ha inoltrato un comunicato agli organi di stampa, dove si ripercorre la storia urbanistica del quartiere:

“Apprendiamo dal continuo quanto mai vivo confronto con i residenti del quartiere e dalla pubblicazione di alcune foto di repertorio che, in termini di verde pubblico eroso a causa delle continue cementificazioni, la Pedagna ha già dato molto.”
Il Comitato ribadisce la richiesta di “di annullare la delibera della giunta comunale n. 202 del 20 luglio 2023 che l’Amministrazione Panieri intende realizzare e da cui si evince chiaramente “salvaguardato ogni futuro ampliamento del plesso scolastico”.”

Secondo il gruppo di residenti, la richiesta di ampliamento delle strutture del CS sarebbe “solo l’inizio di una lunga catena di interventi urbanistici e che la cementificazione in Pedagna continuerà anche dove l’attuale Giunta Comunale vuole trasferire il campo da calcio liberamente fruibile dai ragazzi del quartiere e dalle future generazioni, sottraendo ulteriori spazi verdi liberamente fruibili dai residenti. Crediamo che i cittadini debbano conoscere le reali intenzioni di questa amministrazione comulale.

Agorà Montericco verte poi sul delicato discorso urbanistico:
“Confrontandoci con alcuni tecnici che conoscono molto bene il quartiere Pedagna e la sua storia urbanistica emergono diverse criticità che intaccano sensibilmente la trasformazione di cui sarà oggetto l’intera area destinata a Verde Pubblico Attrezzato (art. 7.3.6 del RUE vigente). Ed è proprio su questo concetto che vorremmo soffermare l’attenzione di Sindaco e Assessori compenti la Giunta Comunale.”

Sostanzilamente, l’insediamento contestato dal Comitato Agorà Montericco per le sue dimensioni e per le destinazioni d’uso privatiste per gran parte dell’area oggetto dell’intervento non è compatibile con la destinazione a verde pubblico attrezzato, prescritta dallo strumento urbanistico per tale area. L’area in questione è stata destinata per gran parte alla realizzazione di attrezzature che non hanno nulla a che fare con l’uso pubblico, ad esclusione dell’IC7, e il rapporto tra verde pubblico e strutture risulta del tutto capovolto con la previsione e la realizzazione di opere che non sono destinate a consentire la migliore fruizione pubblica dell’area verde, ma hanno al contrario reso il verde un accessorio dell’interesse privato. “

Sempre secondo il gruppo di cittadini , si tratterebbe di “un chiaro errore di pianificazione urbanistica risalente al PRG del 1999, che delineava l’area destinata ad impianti sportivi dell’odierno Centro Sportivo CALIPARI, ampia 8000 mq rispetto allo stato attuale in quanto in essa era contemplato quello che poi sarebbe diventato l’ambito residenziale N. 128.”

IL RUE DEL 2015
“E’ capitato che con l’adozione nel 2015 dell’attuale PSC_RUE il Comune ha letteralmente dimezzato lo spazio destinato al CALIPARI” – ammonisce il Comitato – “(dai suddetti 8000 mq si è passati a circa 4693 mq) il cui traffico veicolare a doppio senso dovrebbe assurdamente (tale qualificazione è la stessa coniata a tal proposito dall’attuale assessore all’urbanistica Arch. ZANELLI) riversarsi su un vicolo privato di appena 6 metri di larghezza, privo di marciapiede, denominato via Punta Chiusa.”

“Se fosse stata mantenuta la corretta previsione del PRG del 1999” – ricostruiscono – “oggi nei suddetti 8000 mq si potevano realizzare in modo ottimale i nuovi impianti sportivi previsti dalla delibera 202/2023, senza alcuna sottrazione di verde pubblico destinato, da oltre 40 anni, alla libera fruizione da parte dei cittadini. Tali impianti sarebbero diventati organici al vicino CALIPARI.”

IL PROBLEMA FOGNATURE

La realizzazione dei nuovi impianti sportivi previsti dalla delibera n. 202/23 comporterebbe, inoltre, che l’acqua piovana venga convogliata nella fognatura di tipo misto di via Puccini e via Punta che, in corrispondenza di grossi acquazzoni, ha dimostrato di essere già al limite della portata. Nell’ultimo ventennio” – rammenta il Comitato – “in un paio di occasioni si sono verificati allagamenti nei seminterrati di diversi alloggi che gravitano intorno alla via Punta, dovuti al riflusso di acque luride provenienti dalla fognatura comunale che, essendo di tipo misto, riceve sia le acque piovane che le acque provenienti dai servizi igienici delle abitazioni limitrofe.”

“Edificando la suddetta zona sportiva” – concludono- “come prevedeva il PRG del 1999, nell’attuale ambito n 129, sarebbe possibile scaricare l’acqua piovana nel capiente RIO PALAZZI. Ricordiamo, infine, che da trent’anni a questa parte in tutte le lottizzazioni che hanno interessato il quartiere Pedagna era obbligatorio scaricare le acque piovane nel Rio Palazzi e non utilizzare per tale scopo la fognatura comunale. 


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