Qual è il futuro per il reparto di Residenza trattamenti intensivi del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl Imola?
OSPEDALE, CHIUDE LA RTI? L’AUSL:” SI PROSEGUE CON POSTI A VILLA AZZURRA, MA PROGETTO ARTICOLATO È IN FASE DI PERFEZIONAMENTO”
Imola.C’è sgomento tra parenti e personale circa la situazione venutasi a creare in Via Montericco, dove l’RTI, unitamente a Diagnosi e Cura, erano i due reparti che erano stati ereditati dall’Ospedale Nuovo dopo la chiusura – e successivo abbattimento – della Villa dei Fiori.
Secondo alcuni addetti ai lavori, l’ipotetica chiusura della “Residenza” sarebbe stata nelle intenzioni di qualcuno già da tempo e nelle corsie di Via Montericco è una voce che gira da mesi, se non anni: infatti, dal 1 luglio scorso il servizio sarebbe stato sospeso. Un servizio che però “chiaramente viene garantito” – come riferisce Ausl Imola – “Temporaneamente si prosegue con i posti a Villa Azzurra, ma c’è un progetto articolato in fase di perfezionamento che nelle prossime settimane sarà condiviso internamente e con i tavoli deputati, e solo in seguito faremo un comunicato stampa. “
Degenze prevalentemente non superiori al mese, andando incontro a una importante necessità per coloro che avevano momenti di crisi e difficoltà. Un reparto che non era chiuso a chiave: una soluzione intermedia fra diagnosi e cura e la terapia di ambulatorio.
Sostanzialmente potrebbe venir meno – almeno fisicamente – il luogo – che di fatto era uno degli eredi rimasti del vecchio manicomio. Un precedente di non poco conto, dal momento che Imola è la città dei manicomi. Ora si parla di molte cose, come dell’arrivo di un reparto da Castel San Pietro Terme o dell’ampliamento di diagnosi e cura.
Ma tutto ciò, che probabilmente va a inserirsi in un disegno di rimodulazione a livello regionale degli spazi, ma che ci si auguri non rischi di stridere con la storia manicomiale per cui si distingue Imola in Italia e nel mondo.
In altre province si sono verificate addirittura delle chiusure di dipartimenti di salute mentale. E addirittura, in quelle situazioni, chi ha le crisi psicologiche è costretto a rivolgersi al Pronto Soccorso, sperando che sia presente uno psichiatra. Speriamo, esludendolo, che certamente non si arrivi mai a tutto ciò. A Imola, in linea di massima, gli psichiatri mantengono le relazioni con gli utenti. La RTI svolgeva un ruolo di non poco conto: la psichiatria non può e non deve essere messa nel cassetto, anche soltanto fisicamente, rischiando di diventare delle piccole “Cenerentole”.
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