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“C’ERANO POLVERI TOSSICHE NELL’ACQUA ATTORNO OFFICINA DELL’AMBIENTE?”

CONSELICE: LE ACQUE CHE CIRCONDAVANO LO STABILIMENTO SONO STATE POMPATE NEL CANALE ZANIOLO DOPO UN’AUTORIZZAZIONE DEL COMUNE E IL RISCONTRO DEI VALORI A NORMA: MA LE ANALISI LE AVREBBE FATTE LA FABBRICA STESSA. NEL CANALE DESTRA RENO (OVE SFOCIA LO ZANIOLO) MORIA DI PESCI E ACQUE PUTRIDE. PERCHE? SOLTANTO UN CASO?

————IL CASO ————————————————————
A Conselice esiste un importante impianto che tratta le scorie provenienti dall’incenerimento di rifiuti solidi urbani, che recupera la totalità della componente mineralogia e metallica.
Si tratta del discusso stabilimento Oda di Via Selice, che lavora le polveri tossiche degli inceneritori per farne il famigerato Matrix.

Balzano agli occhi le immagini aeree dell’impianto: si distingue il differente colore dell’acqua all’interno dello stabilimento rispetto a quella ristagnante all’esterno. Le polveri tossiche sono andate in sospensione nell’acqua? Secondo alcuni abitanti di Conselice è difficile che ciò non sia avvenuto. Molta dell’acqua che circondava lo stabilimento nei giorni scorsi sarebbe stata pompata direttamente nel canale Zaniolo (quindi a sua volta nel Destra Reno che sfocia in mare a Casal Borsetti).
Attenzione: occorre evidenziare come Oda sia stata autorizzata dal Centro operativo Comunale a svuotare il piazzale allagato: facendo sapere che le rilevazioni effettuate evidenziavano come i campioni fossero sotto i limiti previsti dal codice dell’ambiente. Ma da come si apprende, l’autorizzazione sarebbe stata emessa sulla base di un’autocerificazione. In sostanza, le analisi se le sono fatte da soli????

Le ipotesi di disastro ambientale in caso di allagamento erano state esposte all’epoca dell’insediamento della fabbrica, da parte del comitato costituitosi per opporsi alla nascita di tale stabilimento.
Se dovessero confermarsi tutte queste circostanze potrebbe allora configurarsi un grave disastro ambientale oltre che un reato colposo. All’epoca della costruzione dell’impianto si disse che l’ubicazione non fosse delle più idonee, specie in caso di alluvione. I permessi però arrivarono lo stesso. Esistono responsabilità per quanto è successo nella realtà di Via Selice nelle ultime due settimane?
Tra l’altro a Mandriole, lungo le sponde del Canale Destra Reno, chi raccoglieva i cadaveri dei pesci si è chiesto se la cenere presente in acqua provenisse dallo stabilimento in questione.
Chi dovrà fornire risposte a quanto sta succedendo?

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