Situazione molto seria a Fontanelice: le ruspe stanno lavorando per tentare di liberare le strade dal fango. Mentre continua a piovere , danni incalcolabili alle aziende agricole e agli allevamenti. Ci sono agricoltori che non riescono ancora a raggiungere i proprio poderi dove sono ricoverati gli animali. Riccardo, un agricoltore fontanese è stato intervistato dal TG1 “All’incirca abbiamo 4 ettari di terreno franato coltivati ad orzo ed erba medica, frane alle strade che raggiungono i campi e anche per raggiungere l’intera azienda. L’unico modo è a piedi.”
Rudi, un altro allevatore, è stato evacuato dal suo podere ma gli animali sono rimasti nel podere incustodito e non raggiungibile: “noi veniamo su alla mattina e alla sera per dare loro da mangiare, 5km a piedi o altrimenti per qualche campo col trattore dove non ci si pianta. Arrivati su non c’è acqua, vediamo con delle cisterne o dei pozzi di fare il possibile, abbiamo rimasto dieci rotoballe.Tra due tre giorni siamo senza fieno. Quindi non so”.
Discorso valido anche per gli allevamenti da latte: “Noi abbiamo gli stessi problemi” – spiega un altro allevatore fontanese – “oltre al fatto che abbiamo il grave problema che non viene nessuno a ritirarci il latte. Latte crudo che ha una scadenza di 48 ore, non di piu. Latte da martedì in frigorifero, e non sappiamo come portarlo via. Serve una soluzione, anche perchè le vacche dobbiamo mantenerle munte perchè se no arrivano problemi come la mastite. Siamo riusciti a liberare la nostra strada con un mezzo nostro per fortuna.
Simone Carapia, consigliere leghista in Città Metropolitana e originario di Fontanelice, è vicino agli agricoltori danneggiati: “la situazione in collina è un disastro, pertanto bisogna fare presto negli aiuti con poca burocrazia e rivoli al seguito” – chiarisce –“Oltre ad aiutare intere famiglie e imprese c’è da ridisegnare un territorio che è stato profondamente martoriato. L’evento è eccezionale e in questo momento bisogna pensare all’incolumità delle persone,ma presto bisognerà anche verificare le responsabilità e soprattutto a chi ascriverle”