DISCARICA TRE MONTI : L’INTERVENTO DEL COMITATO “VEDIAMOCI CHIARO”
“BONACCINI IN CAMPAGNA ELETTORALE DISSE CHE LA DISCARICA ERA UN CAPITOLO CHIUSO MA IL GIORNO DOPO LA SUA VITTORIA SI RIAPRI CONFERENZA DEI SERVIZI“
Imola. “Bonaccini a gennaio del 2020 in piena campagna elettorale per le elezioni regionali dichiarò, senza titubanze, che per lui la discarica Tre Monti era un “capitolo chiuso”, ma si sa certe facce sono mutevoli.” – commentano sarcasticamente i componenti del Comitato – “Un capitolo talmente chiuso che, il giorno seguente la sua vittoria, la Regione fece riaprire la conferenza dei servizi per il completamento della sopraelevazione del terzo lotto tentando di aggirare le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato” – ricostruiscono – “nonché il parere del Ministero dei Beni Culturali, tutti contrari non solo alla sopraelevazione ma anche al 4° lotto.”
“In questi anni la Regione, e i diretti interessati all’affare, non hanno mai smesso di lavorare per riavviare il conferimento in discarica” – osservano da Vediamoci Chiaro – “(ma quale economia circolare?), nonostante dichiarassero spesso pubblicamente il contrario. Visti però i problemi autorizzatori non rimaneva che risolvere la questione andando al Consiglio dei Ministri che, nella seduta del 11 maggio, ha dichiarato inammissibile la pratica e rimandato il tutto alla Regione. “
LA RECENTE DECISIONE DEL GOVERNO
“Una mossa politica del governo” – il giudizio del Comitato sull’innammisibilità del espressa dal CDM nelle scorse ore – “utile solo a togliersi dall’imbarazzo, che rimette in mano a Bonaccini la questione. Ora c’è da scommettere che la cordata Bonaccini, Panieri, Hera e ConAMI ritenterà di portare nei colli imolesi altri 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali provenienti da tutta Italia” – spiegano – “come ha sempre fatto in passato, per i lauti guadagni di pochi speculatori e lo svantaggio (ambientale e sanitario oltre a un deprezzamento immobiliare palese) dei tanti cittadini imolesi e riolesi. Ormai, più che una scommessa, è una certezza, viste le carte da loro prodotte in questi anni con il benestare dell’Amministrazione di Imola, dei Comuni del Circondario Imolese e della Romagna Faentina.”
DUBBI SULLA TUTELA AMBIENTALE DELLL’INQUINAMENTO DELLA DISCARICA
“Le amministrazioni e gli enti di tutela come ASL, e in parte ARPA, non hanno mai avviato uno studio specifico di analisi dell’inquinamento rilasciato dalla discarica e degli impatti sanitari causati alla popolazione esposta” – affondano i rappresentanti del Comitato – “come invece noi cittadini e numerosi esperti chiediamo da 8 anni. A Imola si muore di alcune malattie più che nel resto d’Italia e della Regione e, questo fatto, pare non interessare a nessuno dei controllori.
IL FUTURO DELLA TRE MONTI
“Sia chiaro: che questi “Signori” e l’Amministrazione Comunale non ci raccontino la favola che si riparte con il conferimento di rifiuti per soli 18 mesi e che si tratterà della sola sopraelevazione.” – chiarisce il Comitato – “La verità è nelle carte già agli atti: il quarto lotto, ad oggi, è archiviato temporaneamente per modifiche progettuali, e sarà ripresentato. Si accettano scommesse…”
UN PIANO DI INDAGINE SULL’IMPIANTO DELLA PEDIANO
“Basta ai giochetti politici di scaricabarile delle responsabilità, basta ai contenuti tecnicamente vuoti e tristi, basta con i conflitti di interesse. Ora serve un piano di indagine, un avvio immediato del post mortem e l’avvio di una indagine sanitaria (investigazione) per tutelare e non contare a posteriori malattie, morti o danni ambientali.“
DANNO ERARIALE
“Inoltre invitiamo chi di competenza ad accertare un eventuale danno erariale visto il lungo coinvolgimento degli enti pubblici a vantaggio di interessi privati.” – ribalta il Comitato –
“Ringraziamo” il Presidente Bonaccini per la tenacia che lo contraddistingue nel volere la discarica Tre Monti sempre più grande. Siamo sicuri che dirà che è sostenibile e sicura. Come il suo “capitolo chiuso”… Il Comitato “Vediamoci Chiaro”, però, a tutela della cittadinanza imolese, è sempre pronto a impugnare ogni atto in sede amministrativa e civile per evitare l’approvazione di questo impianto disastroso per il futuro della comunità.“