Imola. Dopo la notizia della deliberazione, da parte del CDM, dell’inammissibilità dell’istanza della Regione E-R di rimessione al Consiglio dei ministri relativa al procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto di ampliamento della discarica “Tre Monti”, ora gli atti verranno pertanto restituiti alla Regione, la quale potrà comunque procedere autonomamente.
Tra le prime reazioni politiche sulla vicenda emerge quella di Filippo Samachini di Sinistra Imolese,una valutazione negativa sull’iniziativa del Governo: “Il governo della destra avrebbe potuto esprimere un parere negativo rispetto alla sopraelevazione ma non lo ha fatto: è forse questa la coerenza di cui parla il consigliere Vacchi? Ha invece deciso di non decidere” – lamenta Samachini – “e rimandare il tutto alla Regione Emilia-Romagna, lavandosene le mani come Ponzio Pilato. Ribadiamo” – continua l’esponente di Sinistra Imolese – “come abbiamo già fatto nel novembre 2021, la nostra contrarietà politica alla sopraelevazione della discarica.
“Secondo noi” – conclude – “la città di Imola ha già dato un contributo significativo alla causa emiliano- romagnola in merito allo smaltimento dei rifiuti in discarica ed è necessario che la Regione prenda in considerazione altre opzioni sulla questione.”
Cosa succederà ora? Quali saranno le mosse della Regione Emilia Romagna?
Possiamo trarre spunto dalle dichiarazioni del Presidente Stefano Bonaccini, datate 2020, che durante la campagna elettorale per le regionali del gennaio dello stesso anno si spinse a dire:
“Il capitolo discarica di Tre Monti è chiuso. Punto. La Regione Emilia-Romagna si è sempre rimessa alla giustizia amministrativa e non intende in alcun modo aggirare le sentenze, né tornare sulla questione. La Conferenza dei servizi che si è svolta è un adempimento tecnico che dà corso alla sentenza del Consiglio di Stato. Il capitolo è chiuso.”