Durante il Covid Imola ebbe la funzione di salvare il malandato calendario della Formula 1, decimato dalla pandemia. Ora, con altri impianti avveniristici pronti a fare carte false per ospitare una tappa del Circus e con Francia e Germania senza gare, due GP italiani sembrano troppi anche per Sticchi Damiani, numero 1 di ACI.

Ai microfoni di Paolo Ciccarone per Automoto, il Presidente di Aci ha ricostruito il futuro
di Imola e Monza nell’orbita di Formula 1 : “ACI da sola non ce la fa, serve il supporto di tutti se vogliamo salvare un GP in Italia” – Damiani ha osservato come – “Abbiamo un contratto in essere per Monza e Imola fino al 2025, dopo di che è tutto da definire”.

Soltanto qualche giorno fa erano arrivate le dichiarazioni di Stefano Domenicali, proprio in questo senso sebbene più emblematiche. Più preciso il leader di ACI, che non si nasconde dietro a un dito – “questo ci fa capire le difficoltà del futuro ( riferendosi ai molti lavori da effettuare a Monza), fra gli USA e la loro fame di corse, i paesi arabi cui si aggiunge pure il Kuwait, il Messico che ne vuole due e via così, il calendario italiano è a rischio. Poi abbiamo visto che paesi come India, Corea o Malesia, che pure vantavano grandi risorse economiche, dopo un po’ sono uscite dal giro. Io mi auguro che Domenicali, in quanto presidente Liberty Media, veda che ci siamo mossi e che da parte nostra c’è l’impegno a voler fare i lavori richiesti per garantire all’Italia una gara con i requisiti richiesti a livello internazionale, ma ripeto ACI da sola non può farcela”.



Alla luce di tutte queste perplessità post-2025, ultima edizione contrattualizzata, si rende necessaria una riflessione su quali e quanti saranno gli investimenti da parte del Conami nell’impianto motoristico imolese. Una struttura in parte vetusta che però ora si trova davanti a un bivio. Non dimentichiamoci che si tratta di soldi pubblici: se si trattasse di privati, potrebbero anche smontare e rimontare la pista e nessuno potrebbe dire nulla, ma dal momento che a quanto sembra, non esistono (ancora) le dovute garanzie per avere il GP dopo il ’25, è proprio necessario impegnare il Consorzio dei comuni in simili investimenti? Una spesa cospicua che potrebbe comunque non impedire a Liberty Media di fare le valigie dal Santerno.

DA “IL RESTO DEL CARLINO”APRILE 22