L'Altra Imola
Segnalazioni

CAVINI: “PER ANNULLARE LA PROIEZIONE OCCORRE UNA MOTIVAZIONE FORTE”

PARLA DAVIDE CAVINI, PRES.TE DEL C.S. LA STALLA E DI ANCeSCAO, IN MERITO ALLA PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO SULLE REAZIONI AVVERSE DA VACCINO, IN PROGRAMMA PROPRIO ALLA STALLA SABATO 18 MARZO: IL C.S. E’ STATO CONTESTATO PER AVER AFFITTATO LA SALA ALL’ORGANIZZAZIONE DEL DOCUMENTARIO

Imola. “quando ci sono degli eventi un po’ più particolari si passa dal direttivo, in questo caso l’abbiamo presa alla leggera: un errore di valutazione, domani sera (lunedì) ci riuniremo per vedere il da farsi” – E’ un Davide Cavini provato dalle polemiche di questi giorni, quello che risponde alle nostre domande- “come centro sociale abbiamo delle spese fisse ogni anno che rasentano i 70 mila euro e la parte commerciale da una grossa mano, come dare le sale in affitto, che non significa essere d’accordo con quanto si svolge al suo interno. Quello che si svolge nella sala se è a norma di legge è consentito” – Cavini prosegue – “Questo non significa che siamo d’accordo con quanto viene proiettato. Ok, abbiamo fatto un errore, ci sono di mezzo delle caparre già lasciate. Per annullare la serata ci vuole una motivazione forte. Loro” – ammette Cavini riferendosi agli organizzatori di “INVISIVILI” – “Continuano a ripeterci di non essere no-vax. Consideriamo che per la nostra parte commerciale non è facile, il centro sociale deve sopravvivere.”
Il N.1 dei centri sociali in città è dispiaciuto per le polemiche che hanno investito la Stalla in questi giorni –“Abbiamo il numero dei volontari che dopo il Covid si è decimato. Queste cose ci stanno creando problemi non indifferenti, la gente che vede i giornali ci chiede cosa stia accadendo, francamente così passa la voglia…”
Volete annullare la serata?
“Stiamo pensando di annullarla se ci possono essere le condizioni. Ma deve esserci una motivazione forte anche per cancellarla, la libertà di espressione ci deve essere. Noi abbiamo soltanto dato in affitto una sala e ora ci troviamo in una posizione non semplice” – osserva Cavini – “comprendiamo la posizione del Comune, la cosa migliore è che sia l’organizzazione del documentario a rinunciare….”

L’organizzazione di Invisibili, dal canto loro, sostengono che “il documentario è stato proiettato senza problemi in molte città, come a Castel Bolognese presso il cinema della parrocchia oltre che a Faenza, Godo, Forlì e Cesena”.



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