Imola. “il provvedimento del questore” – ricostruisce l’avvocato Alberto Padovani –” fa riferimento all’art.100 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, cioè, mi spiego meglio, nel locale non c’è stato alcun accoltellamento”.
Questo era stato scritto.
“Comunque, noi abbiamo ritenuto di fare un comunicato dato che le persone si fermano ai titoli e leggendo “accoltellamento a Imola, chiusa la galleria n.8”. la cosa diventava fuorviante.
A me sembrava chiaro che l’accoltellamento fosse avvenuto all’esterno, ovvio che le due cose siano poi state collegate.
“Sì, ma nessuno va poi a leggere il contenuto dell’articolo. E allora, giustamente, il titolare del locale ha pensato di chiarire, dal momento che la gente lo fermava per strada pensando che si fossero accoltellati all’interno dell’esercizio. E allora noi abbiamo ritenuto opportuno confrontarci col commissariato. E poi per dire ai cittadini “non prendete fischi per fiaschi, da noi non si sono accoltellati.”
Cosa è successo all’interno della Galleria N.8?
“Nel locale c’è stata una piccola discussione con due spinte e qualcje parolaccia. Nessuno poteva immaginare che sarebbe successa una cosa del genere. Col personale addetto abbiamo invitato ad uscire queste persone. Loro lo hanno fatto, li hanno fatti allontanare dal vicolo, dopodiché i gestori erano sereni, dal momento che nessuno poi immaginava sarebbe successa una cosa del genere. Altrimenti, cosa ci costava fare il 112 o il 113? Sono discussioni come ne possono succedere tante, noi conosciamo l’art.100 del Tulps,che da obblighi di prevenzione ai cittadini e in questo caso ai titolari di locali, ma non lo condividiamo.”
Perchè?
“Perchè si danno degli obblighi di prevenzione su un testo unico del 1930. A quel punto lì ci siamo trovati il locale chiuso 15 giorni, con un ricorso al TAR che può costare fino a 10 mila euro, con un’udienza per sospendere un provvedimento dopo 1 mese e mezzo.L’efficacia del mio ricorso va cosi a vanvera. La sfortuna è che non potevamo dimostrare quello che stiamo dicendo, ovvero che non è successo nulla di particolare nel locale, perché col principio d’incendio avvenuto poco tempo fa, le videocamere, come tutte l’impianto elettrico sono l’ultima cosa che hanno sistemato. Giustamente hanno pensato ad attrezzare la parte elettrica che riguarda luci, musica e bar. Poi sarebbero andati anche a riparare l’impianto di video-sorveglianza.
Come ritenete la punizione di 15 giorni di chiusura?
“Non abbiamo nulla control il commissariato con cui abbiamo subito dimostrato la massima collaborazione, ma è stata una punizione un po’ pesantuccia, quindici giorni di chiusura per un locale significa rinunciare a migliaia di incassi, dove in un fine settimana traghettano centinaia di persone. Due fine settimana chiusi non sono pochi. “