Lettere alla redazione:
“VISIONE MIOPE SUL LAVORO AGILE”
di Dino Bufi
“Il lavoro agile o smart working fu introdotto nel 2017 per conciliare i tempi di vita familiare e quelli lavorativi.
Bello vero?
In realtà nel privato grandi aziende già avevano introdotto questa diversa forma di lavoro.
Con la pandemia del 2020 siamo stati “costretti” ad attuarla .
Oggi in una condizione normale lo Stato pone tantissimi paletti!
Qual è la novità direte?
Nessuna e sapete perchè? Perchè lo stato sui diritti dimostra, ancora una volta, di essere:
- MIOPE : perchè non vede le esigenze della famiglia
- MEDIOCRE : perchè non riesce a rendere strutturale il lavoro agile
- CONSERVATORE : perchè vuole limitare l’autonomia delle persone
E non ha il coraggio di aiutare il lavoratore o la lavoratrice in una scelta autonoma e consapevole facilitando un miglioramento delle condizioni familiari ( assistere una persona con disabilità ad esempio)
Solite concessioni condizionate o all’età dei figli o all’avere una disabilità grave.
Come se fosse una fortuna.
E allora si può affermare che abbiamo perso anche questa battaglia di civiltà
O qualche ignorante pensa che sia un privilegio.
In fondo si ragiona per obiettivi o no?
Ma lo Stato ha paura e voi?”
(CORRADO DINO BUF)