“NON SI PUÓ TACERE SULLA SCOMPARSA DELLA DOTT.SSA ABRAHA”
Redazione
IN OCCASIONE DEL NATALE SI RISVEGLI LA COSCIENZA DELLA NOSTRA CITTA’ (SULLA MISTERIOSA SCOMPARSA DELLA DOTTORESSA HIUIAN ABRAHA)
Oggi, 24 dicembre 2022, sono 13 anni che la dottoressa eritrea Hiuan Abraha è scomparsa misteriosamente dalla nostra città. Come donna, cittadina imolese e rappresentante istituzionale in consiglio comunale mi sono sentita in dovere di ricordare la dottoressa Abraha in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne e di dedicarle quella ricorrenza. Purtroppo in quella sede nessun riscontro da parte delle massime istituzioni lì presenti, dalle quali mi sarei aspettata due parole di condivisione sulla scomparsa di una persona stimata e apprezzata da chi l’aveva conosciuta. Si è voluto vigliaccamente sottacere che si potrebbe trattare di un caso di femminicidio? Il corpo della dottoressa non è mai stato trovato e non ha mai retto né l’ipotesi del suicidio, nonostante il goffo depistaggio della giacca rossa in riva al Santerno, né quello dell’allontanamento volontario. Il caso della sparizione della dottoressa anche se è stato solo formalmente chiuso, per la nostra città resta una ferita aperta. Nonostante le indagini, nonostante l’intervento di Chil’ha visto nel 2010 e dell’Associazione Penelope, questo caso resta tuttora irrisolto. Un breve riassunto per i più giovani, o per chi ha dimenticato il caso della dottoressa Hiuan. Di origine eritrea, aveva 42 anni al tempo della scomparsa. Era sposata con un imolese e aveva un bambino di 7 anni che adorava e che non avrebbe mai abbandonato. Lavorava come dottoressa addetta al servizio trasfusionale presso l’Avis della nostra città dal 2001 e da pochi giorni aveva ricevuto un nuovo incarico lavorativo a Bologna. Era stimata e amata dai colleghi. Le persone che hanno avuto occasione di conoscerla l’hanno sempre descritta come una persona gentile, sorridente e sempre cordiale. La mattina del 24 dicembre 2009 verso le 5,30 scomparve da casa e di lei non si ebbe più traccia, se non una giacca rossa sulle rive del Santerno. Il fiume venne esplorato invano e quella giacca fu probabilmente solo un atto di depistaggio. Tra le altre cose che facevano escludere l’ipotesi del suicidio, il fatto che la dottoressa, essendo molto miope, non sarebbe mai uscita senza gli occhiali, ritrovati in casa. Dov’è andata allora Hiuan alle 5,30 del mattino del 24 dicembre? Non in Eritrea, dove i familiari e la mamma molto anziana ancora oggi non si rassegnano al dolore per questa scomparsa su cui le indagini vennero chiuse troppo presto. Il fratello Tedros, che partecipò alla fiaccolata del 2010 tuttora non è convinto del suicidio o dell’allontanamento volontario di sua sorella. Si fecero indagini ma non si approdò a nulla,perché non si era trovato il corpo della donna. Il caso fu archiviato e tutto da allora pare essere andato nel dimenticatoio. Ancora oggi il corpo della dottoressa non è stato ritrovato. Dunque, che fine ha fatto Hiuan? Si è davvero indagato abbastanza per scoprire il presunto colpevole? Mi sarebbe piaciuto che le associazioni femminili della nostra città e le cariche istituzionali del Comune di Imola in occasione del 25 novembre si fossero pronunciate sul caso della dottoressa Hiuan, i cui poveri resti giacciono chissà dove. Spero che chi ha una coscienza, chi ha amato Hiuan , chi la stimava , chi è contro la violenza sulle donne, esca all’aperto e faccia sentire la sua voce, il suo grido per chiedere che si scopra la verità e sia fatta giustizia. E che in occasione del 24 dicembre 2022, dopo 13 anni dalla sua sparizione, la coscienza dormiente della nostra città si svegli dal torpore e ricordi la dottoressa Hiuan Abraha, che mai avrebbe abbandonato il suo bambino alla vigilia di Natale.
(Marinella Vella – consigliera comunale – Lista Civica Cappello)