Sesto Imolese. Alla vecchia stazione della linea ferroviaria Massa Lombarda- Budrio da qualche giorno va in scena un gran movimento di mezzi e persone. Alcuni operai hanno rapidamente rimosso la vegetazione incolta -che non permetteva quasi più la vista dell’edificio – ma non sono note le tipologie di intervento. Attorno al vecchio casello sono ancora presenti i numerosi manufatti abbandonati come ferraglia e rifiuti, dal momento che gli incivili hanno scambiato il sito, per anni, per una sorta di discarica abusiva: attendiamo di capire se nei prossimi giorni l’area verrà bonificata anche da questi oggetti abbandonati.
Non è ancora chiaro a quale destinazione o utilizzo andrà incontro il luogo, e se gli interventi di questi giorni siano solo una messa in sicurezza – in attesa di uno studio per un nuovo utilizzo – inverosimile, dato che l’edificio è pericolante ed è transennato.
LA STORIA
La linea Massa Lombarda-Budrio venne aperta nel 1887 e chiusa nel 1964: lunga appena 26 km aveva una sua particolare utilità, che potrebbe essere oggi riscoperta.
L’ultimo gestore della linea, priva di elettrificazione, fu la Società Veneta. Le stazioni che lambiva il treno erano Budrio, Guardata, Villafontana, Medicina, Via Nuova, Sesto Imolese e Massalombarda.
Quello che è rimasto della sede ferroviaria è per vari trantti ancora evidente, oltre che rintracciabile da Massa a Medicina. Da Medicina a Budrio il vecchio sedime inizia a riconoscersi con difficoltà. Un piccolo tratto di mezzo chilometro, tra Medicina e Ganzanigo, è diventato una pista ciclabile.
Si può trovare ancora anche qualche vestigia del segnalamento e circa 500 m prima di Massa Lombarda riappare addirittura il binario interrotto da un paraurti poco prima della stazione. Si possono ancora vedere tutti i manufatti in muratura o metallici di attraversamento dei vari canali o fossi, eccetto il ponte sul torrente Sillaro (che era l’opera civile di maggior rilievo di tutta la linea), del quale non vi è più traccia. In condizioni varie si trovano i fabbricati di stazione e le case cantoniere, tutte esistenti come le opere d’arte. In particolare, sono ancora esistenti la stazione diroccata di Sesto Imolese e la stazione di Medicina, in buono stato ed utilizzata come bar. A Medicina è presente anche un carro merci semi interrato ed utilizzato come deposito. Sono ancora esistenti molti caselli, alcuni dei quali diroccati.
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Incredibile: ci sono voluti decenni di solleciti!!! Chissà se ne occorreranno altrettanti per la vasta area di fronte, divenuta una discarica di macerie e degrado?