Il ritorno delle legnaie. Il vecchio modo di scaldarci sta ritornando nelle nostre vite. Una catasta di legna, raccolta con fatica durante l’estate, assicura di trascorrere l’inverno al caldo e di darci la possibilità di cucinare senza spendere troppo. Nei paesi dell’Appennino ci sono ancora case senza riscaldamento a gas. Non era facile, un tempo, accumulare legna grossa. Il lavoro iniziava con la bella stagione, e il legname tagliato veniva lasciato al sole nei prati (come ancora viene fatto oggi) ad asciugare sotto il sole estivo.
Ma occorre almeno un anno prima di poter usufruire della legna. I contadini un tempo non la compravano e le potature diventavano preziosissime. Non veniva lasciato sul terreno un solo stecco, ogni fuscello che si trovava per strada o sui greppi, sugli argini dei fiumi.
La legna ce la si poteva procurare sopratutto dalle capitozzature; una tecnica che consiste nella drastica potatura di tutta la parte aerea dell’albero, per indurre la pianta ad emettere nuovi getti e di conseguenza nuovi rami. SI faceva normalmente, per i pioppi, i gelsi, aceri e salici . I rami tagliati erano preziosissimi, ed assicuravano una bella scorta per l’inverno oltre che, curiosamente, ad altri usi. Infatti, si potevano fabbricare dei pali da frutteto, utensili, ceste, scope o legacci per piante o viti. Dalla campagna si otteneva il massimo profitto. Oggi questa pratica viene utilizzata più sporadicamente, solo in certi casi eccezionali.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE TELEGRAM PER AVERE LE NOTIZIE IN ANTEPRIMA
(con la collaborazione de “La Campagna Appena Ieri”)
Post Correlati
Cerca un articolo
Articoli Recenti
- HERA “Nessuna fuoriuscita di sostanze nocive dalla centrale”
- HERA: “Nessun disservizio in termini di teleriscaldamento”
- Il medico eletto con AVS “Serve Legge per suicidio medicalmente assistito”
- Alluvione “Bolletta gas da 39€ per soli 2mc di consumo”
- Hera, fiamme dal tetto della centrale “Non sta bruciando materiale pericoloso”