Imola. Era il 1889 quando i lavori per la costruzione di un collettore fognario permisero di portare alla luce un meraviglioso mosaico policromo. Si tratta di una soglia che ornava probabilmente una elegante domus romana, secondo gli scavi degli anni ’70 si pensò addirittura ad un grande complesso architettonico. Il mosaico venne rinvenuto in Via San Pier Crisologo, in una zona piuttosto sconosciuta dal punto di vista archeologico. Gli scavi furono diretti da Giuseppe Scarabelli, in un periodo molto fertile da punto di vista archeologico per la nostra città.
Quella fascia musiva rappresenta forse il mosaico più importante della nostra città; raffigura alcuni volti di teatranti con le maschere, ghirlande e frutti: è conservato all’interno dei Musei Civici. Nel 2015 venne trasferito per qualche mese a MIlano, per essere esposto in occasione dell’EXPO.
La sua datazione si attesta nella metà del I secolo A.C, mentre le sue dimensioni sono di cm 50,8 x 407. Venne costruito con tessere in vetro e gelatina ai sali d’argento.
In questa zona di Imola si pensa vi fosse il cuore dell’antica città romana, ove le strade principali si incrociavano tra loro. Dalle tracce rinvenute attorno (come gli scavi di via Appia) si può dedurre che vi fosse un’area, non carreggiabile e riccamente pavimentata che gli archeologi pensano fosse corrispondente al forum.
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