Imola. La tenacia di Maurizio Nenzioni, il nuovo proprietario della Torretta Daziaria di Via Pisacane, viene messa ancora una volta a dura prova. Questa volta non sono i ritardi burocratici e i rigetti al progetto da parte della Sovrintendenza, risolti ampiamente, bensì la situazione di instabilità che pervade in diversi settori tra cui soprattutto quello dell’edilizia.
Con il superbonus che ha alterato il mercato, i prezzi dei materiali sono alle stelle e se questi i arrivano,lo fanno a dei prezzi esagerati.
Ma per la torretta daziaria c’è speranza di vederla pronta ben presto, secondo le previsioni entro fine anno anche se “Sono ingolfato forte sulla nuova costruzione, ricostruita in ferro” commenta Nenzioni.
Infatti la sua idea, poi suffragata in un articolato progetto, prevedeva l’isolamento (per valorizzarla) della torretta dal vecchio cascinale costruito nell’800, che soffocava la piccola fortezza. Il proprietario l’ha già demolita e il restauro della stessa torretta volge al termine. Tuttavia, sul lato dell’ingresso di via Lambruschini, vedrà la luce un nuovo edificio, costruito da zero, che potrebbe fungere da casa-museo per far rivivere ai visitatori la storia di quel piccolo castello del dazio. E soprattutto, la storia che ha portato Maurizio Nenzioni a dedicarsi completamente, ormai da anni, al suo ripristino. Un’impresa, per così dire, “kafkiana”, considerando gli enormi costi sostenuti dall’imprenditore imolese.
ABBIAMO RICOSTRUITO QUESTA VICENDA NELLO SPECIALE VIDEO CHE POTETE TROVARE QUI
“Stiamo andando avanti, entro fine anno dovrei finire la rocchetta, mentre la parte nuova la tamponerei, lasciando fermo l’interno.” – ha argomentato Nenzioni – “Io sono partito con una certa cifra, avendo accesso a un sisma bonus, mi sono trovato come migliaia di persone ad avere la speculazione dell’aumento dei prezzi, dei tempi lunghissimi ma neanche un po’ di vantaggio. Siamo capitati nel momento peggiore.”
“La rocchetta l’abbiamo già intonacata per metà” ricostruisce il proprietario – “adesso facciamo il punto per le pavimentazioni esterne, spero per novembre di finire quella parte lì.”
Torretta del Dazio di Imola. L’edificio è del ‘700 e serviva a raccogliere i pagamenti per attraversare il ponte, finanziando l’Ospedale della chiesa.
All’inizio non partivamo mai, perché eravamo sempre dietro a permessi, carte, la sovrintendenza” – ricorda Nenzioni – “Ora che siamo a posto, siamo riusciti, beh, si aggiunge il problema dei materiali….E poi, rispetto all’intonacatura, che loro volevano molto presente, nel riuscire a fare questa sagramatura che lascia vedere la forma della pietra sotto. Col sole e i movimenti, in questo modo va dietro a tutti i movimenti. Non è una vera e propria intonacatura. Abbiamo fatto il coperto, abbiamo fatto la lapide (è venuto Rambelli) , con la terracotta pulita. Adesso mancano gli infissi.”
Per quanto riguarda il nuovo edificio, ancora abbastanza indietro “abbiamo chiesto che invece del ferro di sostituire con ceramiche (lastre) per risparmiare.” Niente da fare , la sovrintendneza ci ha risposto che ci ha autorizzato il Corten e dobbiamo finire col Corten”.
Ma Maurizio Nenzioni non si dà per vinto “la vogliamo riportare a com’era all’epoca della sua costruzione” ha ribadito. Il proprietario, imprenditore nel ramo dell’apicoltura, conosce tutta la storia dell’antico edificio – “durante la seconda guerra mondiale i tedeschi facevano il tiro a segno sulla torretta, con la banderuola. Perchè c’erano delle difese tedesche a difesa del ponte”. Il bassorilievo resturato “è una copia; l’originale, rimosso nel 1992 perché in pessime condizioni di conservazione e restaurato, è conservato al Museo di San Domenico e lì visibile. Raffigura una Madonna con bambino e i santi Cassiano e Pier Grisologo ed è datata circa 1750-1770.”
Post Correlati
Cerca un articolo
Articoli Recenti
- Ex Circoli, torna Imola on Ice: “Attesi oltre 10 mila ragazzi in un mese e mezzo”
- “Quei locali una grande opportunità per il centro storico”
- Grave incidente in viale della Resistenza: conducente dell’auto in fuga
- Tre Monti, quale futuro tra post-mortem e monitoraggio
- Quale futuro per l’ex kartodromo di Ponticelli?