Casola Valsenio. Sono indagate per il reato di omicidio colposo quattro persone, dopo la morte di Rachid Khalifa. Il bracciante agricolo aveva 51 anni, è deceduto presso l’ospedale di Ravenna l’8 luglio scorso, dopo esser stato recuperato privo di sensi sul fondo della piscina comunale del paese casolano. Come reso noto dal Resto del Carlino, gli indagati sono alcune figure apicali e dipendenti della cooperativa che ha in gestione l’impianto. E’ stato ritenuto “un atto dovuto” al fine di consentire al PM di avviare tutti gli accertamenti tecnici del caso, come l’esame autoptico del quale è atteso il responso a breve.
I carabinieri della caserma di Casola Valsenio hanno messo in campo ispezioni sugli impianti e acquisito documenti inerenti la sicurezza. La piscina è stata sequestrata il 13 luglio ed è stata riaperta ieri pomeriggio.
IL FATTO
Rachid, che risiedeva a Casola, quel giorno era in piscina con la figlia più piccola, dell’età di 4 anni. I bagnini si sono resi conto che la bambina ha iniziato a faticare nello stare a galla, intervenendo prontamente, l’hanno tratta in salvo. Pochi istanti più tardi però, si sono resi conto che sul fondale della vasca c’era la sagoma del padre della bimba. Non è da escludersi che le ragioni del decesso siano dovute a un malore.
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