Dopo una pausa forzata a causa della pandemia nel 2020 e un’edizione speciale digitale nel 2021, realizzata per celebrare il 30° anniversario della manifestazione, riparte finalmente uno degli eventi più colorati ed apprezzati dell’estate: il Festival Internazionale del Folclore di Imola. La rassegna torna dal 21 al 25 di luglio nelle modalità tradizionali, ovvero con cinque serate di spettacoli suddivise tra Imola, i comuni del Circondario Imolese e la Provincia di Ravenna. La manifestazione è ideata, organizzata e gestita dal gruppo dei Canterini e Danzerini Romagnoli Turibio Baruzzi APS di Imola, ed è realizzata in collaborazione con il Comune di Imola e l’UFI (Unione Folclorica Italiana), con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Nuovo Circondario Imolese
Il programma prevede: giovedì 21/07 – Fontanelice, Via VIII dicembre (Spettacolo Ore 21:00); venerdì 22/07 – Massa Lombarda, Piazza Matteotti (Spettacolo Ore 21:00); Sabato 23/07 – Imola, Centro storico (Ore 10:00 sfilata dei gruppi); Imola, Rocca Sforzesca (Spettacolo Ore 21:00); Domenica 24/07– Imola, Rocca Sforzesca (Spettacolo Ore 21:00) serata dello sponsor aperta al pubblico; Lunedì 25/07 – Riolo Terme, Piazza Mazzanti (Spettacolo Ore 21:00)
Nonostante le difficoltà che ancora persistono e che hanno reso questa ripartenza ancora più difficile il gruppo “Turibio Baruzzi” è orgoglioso di annunciare la partecipazione a questa edizione di ben tre gruppi europei, che porteranno nuovamente il proprio folclore nelle nostre piazze, animandole con canti, balli e musiche tradizionali.
I gruppi partecipanti saranno: Troy O’ Herlihy Irish Dance Group – Irlanda (Cork); Kud Dimitrije Koturovic – Serbia (Belgrado); Gruppo Folkloristico Trevigiano – Italia (Treviso) presente solamente nelle serate del 23 e 24 luglio e alla sfilata del 23 luglio mattina. Quest’anno anche il gruppo imolese dei Canterini e Danzerini Romagnoli Turibio Baruzzi parteciperà in veste di quarto gruppo a tutte e cinque le serate in programma con cante e danze della tradizione di Romagna. Segnaliamo inoltre una grande novità di questa edizione: la consueta serata di “gala” della domenica, alla quale in passato si poteva accedere solo con invito dello sponsor, sarà quest’anno ad ingresso libero. Tutti gli spettacoli saranno gratuiti. Per le serate alla Rocca di Imola l’ingresso sarà libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili. In caso di maltempo la manifestazione si terrà al teatro comunale Ebe Stignani di Imola.
Come di consueto, sabato mattina, dalle ore 10 i gruppi partecipanti al Festival sfileranno per le strade del centro storico, accompagnati dalla Banda musicale Città di Imola, per raggiungere poi il municipio, dove alle ore 11 saranno ricevuti ufficialmente dal sindaco Marco Panieri. Partendo da via Mazzini, i gruppi sfileranno lungo Appia, poi via Cavour, via Orsini, via Emilia per passare sotto l’orologio e proseguire fino a via Cosimo Morelli e da qui in via Aldrovandi e salire in municipio, dopo una breve esibizione nella galleria del centro cittadino.
La 31° edizione del Festival Internazionale del Folclore di Imola vuole nuovamente consolidare nel 2022 le finalità che hanno sempre caratterizzato la manifestazione. Attraverso spettacoli di elevata qualità artistica, di tradizioni popolari, vuole creare un momento concreto di confronto, conoscenza, comprensione, tolleranza e valorizzazione delle diversità culturali. Il Festival intende il folclore come strumento di conoscenza, pace e amicizia fra la gente di origine e costumi diversi: un veicolo di solidarietà fraterna fra i popoli di tutto il mondo.
I GRUPPI PARTECIPANTI
KUD DIMITRIJE KOTUROVIC – SERBIA (Belgrado) – Il gruppo, fondato nel 1967, proviene da Belgrado la capitale della Serbia, stato sovrano dal 2006 e situato nell’Europa sudorientale, compreso tra il bassopiano pannonico e la penisola balcanica. La Serbia è un paese dove ritroviamo nelle tracce del suo passato la forza di un popolo che è sempre riuscito a rialzarsi. Il folklore serbo è vario quando si tratta di ritmo, passi di danza, modo di ballare, musica e costumi popolari. La danza popolare per eccellenza è il Kolo – definito il principe dei ritmi balcanici – che viene da una antica tradizione ed è un forte elemento nella cultura serba, ma non l’unico. Il programma folk della Serbia consiste infatti di una ricca e attraente varietà di tradizioni, canti e danze provenienti da diverse regioni, con costumi colorati, ritmi differenti e accompagnamento dell’orchestra con strumenti tradizionali. L’armonia fra i ballerini è un elemento fondamentale, anche se la separazione fra uomini e donne continua ad essere rispettata. Diciannove coreografi hanno sviluppato un proprio stile riconoscibile in molti elementi musicali e di scena. L’alta qualità dell’interpretazione dei ballerini e la raffinata selezione del programma hanno portato l’ensemble a partecipare molte tournée e concerti. Si sono esibiti in patria e all’estero partecipando a diversi festival in quasi tutti i paesi europei e alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia, riscontrando sempre un enorme successo.
TROY O’ HERLIHY IRISH DANCE GROUP – IRLANDA (Cork) – Il successo mondiale di Riverdance (1994 anno della prima esibizione pubblica) e di Lord of the Dance (1996) hanno portato il ballo irlandese alle luci della ribalta, garantendogli una visibilità ed una fama internazionale. Al giorno d’oggi, questa forma di danza da spettacolo convive accanto alla step dance di stile rigorosamente tradizionale. La step dance è la famosa danza degli zoccoli nata alcuni secoli fa in Irlanda. Era la danza delle popolazioni contadine che la eseguivano nelle più importanti ricorrenze con una tecnica particolare e del tutto originale: l’assoluta immobilità della parte superiore del corpo in contrasto con la velocità del movimento delle gambe e il brio dei movimenti dei piedi. Il record numerico delle battute con i piedi può addirittura arrivare ad un massimo di 260 al minuto. Questo stile di danza, continua ad essere preservato con particolare cura ed attenzione insieme con i balli di gruppo céilí e il set dancing, in quanto prezioso patrimonio culturale d’Irlanda nonché fonte e origine di ogni forma moderna e innovativa di ballo irlandese. In questa danza le ragazze dell’ensemble Troy O’ Herlihy Irish Dance Group sono vere maestre. L’ensemble proviene dalla città di Cork, situata nella zona sud-ovest dell’Irlanda, Capitale della Cultura nel 2005 e città dei venti ponti. Sempre in linea con le tradizioni, le ragazze portano parrucche colorate in sintonia con le gonne dello stesso colore che nel complesso le fanno sembrare delle meravigliose bambole di porcellana. Il gruppo è stato già ospite al festival di Imola nel 2013, riscontrando un enorme successo grazie alla sua professionalità, al suo alto livello artistico e alla sua coinvolgente simpatia. Preparatevi a farvi travolgere nuovamente dall’energia di questo gruppo e ad assistere a vere acrobazie eseguite esclusivamente con i piedi e i famosi zoccoli!
GRUPPO FOLKLORISTICO TREVIGIANO – TREVISO (Italia) – Una lunga amicizia lega i Canterini e Danzerini di Imola al Gruppo Folkloristico di Treviso, anch’esso affiliato all’ U.F.I. (Unione Folclorica Italiana). Il gruppo trevigiano, nato nel 1968, propone un repertorio di “danze e cante” popolari, che un tempo venivano eseguite dai contadini nelle aie dei cortili al ritorno dai campi, nei giorni di festa o alla sera nei filò. Il gruppo è nato con l’intento di riscoprire le tradizioni della terra d’origine: “Marca gioiosa et amorosa”, attraverso le danze, i vecchi canti popolari, il ripristinare l’eco e la cadenza originali della “parlata dialettale trevigiana” secondo gli accenti tipici. Con questo intento il gruppo negli anni ha percorso molta strada, portando le tradizioni popolari trevigiane tra gli emigranti in tutto il mondo. Il repertorio che viene proposto, molto ampio e variegato rappresenta momenti di vita quotidiana e contadina che sono l’espressione più autentica del carattere e della civiltà di un popolo: il corteggiamento, il rapporto con la natura, le tradizioni e le ricorrenze popolari. Molto caratteristici sono i costumi estremamente curati, risalenti al periodo storico legato alla dominazione austriaca. Dall’aprile 2002 il gruppo gestisce per conto della Provincia di Treviso, il Museo Etnografico Provinciale “Case Piavone”, sede del gruppo e definitiva collocazione della propria collezione etnografica. Un museo davvero suggestivo, che meriterebbe una visita almeno una volta nella vita.
CANTERINI E DANZERINI ROMAGNOLI TURIBIO BARUZZI APS – Il gruppo imolese dei Canterini e Danzerini Romagnoli Turibio Baruzzi APS nasce nel 1927, come corale di voci maschili composta da semplici contadini, artigiani ed operai uniti dall’amore per la propria terra. Nel 1955 viene integrato il corpo di ballo, accompagnato dall’orchestra che va ad arricchire il repertorio del gruppo con le danze tradizionali. Ad oggi il sodalizio conta una settantina di elementi e si avvicina all’eccezionale traguardo dei 100 anni di attività. Presenterà spettacoli tratti dal patrimonio storico-culturale romagnolo composto da canto corale, danze e musica. Le cante, concepite per quattro voci virili, hanno motivi musicali e forme melodiche inconfondibili. Rappresentano una forma d’arte unica nel suo genere esclusiva della Romagna e uno dei patrimoni più importanti del nostro folklore. Le danze tradizionali delle zone di pianura e di montagna, rispecchiano l’anima e il colore della terra di Romagna e sono caratterizzate da movenze e cadenze molto vivaci e briose. Il gruppo ha ricevuto diversi riconoscimenti a livello nazionale e locale: nella sua lunga storia ha partecipato a tante manifestazioni nazionali ed internazionali.
DICHIARAZIONI
Riccardo Franzoni,presidente Canterini e Danzerini Romagnoli Turibio Baruzzi APS di Imola: “Entriamo finalmente a pieno titolo nella decina dei trenta e permettetemi di dire che il numero 1 che compone l’edizione di quest’anno trasmette un forte sentimento di ripartenza ed è proprio di questo che si tratta. Riuscire in questo intento non è stato semplice. Fino a pochi mesi fa, infatti, sembrava ancora impossibile organizzare la 31° edizione nelle modalità tradizionali, ma non abbiamo mai smesso di crederci e lavorare per concretizzare il nostro obiettivo. Tutto questo è stato possibile, prima di tutto, grazie alla nostra associazione che, in questi due anni di pandemia, ha dimostrato una grande forza di volontà e resilienza, e come i propri associati siano legati da un forte sentimento di fratellanza e unità che li ha mantenuti coesi nel perpetrare l’obiettivo sociale di tutela e promozione della tradizione come elemento di fratellanza e messaggio di pace tra i popoli. Questa 31° edizione intende infatti nuovamente consolidare le finalità che hanno da sempre caratterizzato la manifestazione: attraverso spettacoli di elevata qualità artistica, di tradizioni popolari, vuole creare un momento concreto di confronto, conoscenza, comprensione, tolleranza e valorizzazione delle diversità culturali. Il Festival intende il folclore come strumento di conoscenza, pace e amicizia fra la gente di origine e costumi diversi: un veicolo di solidarietà fraterna fra i popoli di tutto il mondo. Crediamo fermamente in questi principi che sono parte integrante della nostra storia e della nostra attività e il contesto che stiamo vivendo ci impone l’obbligo morale di sottolineare questi principi e renderli reali, ora più che mai.”
Giacomo Gambi, assessore alla Cultura Comune di Imola: “Finalmente quest’anno sarà possibile tornare a “gustare” dal vivo i gruppi folcloristici grazie alla programmazione che i Canterini e Danzerini Romagnoli “T. Baruzzi” hanno scelto per noi in occasione del Festival del Folclore, un’attività svolta in collaborazione con il Comune di Imola ed ospitata nella nostra Rocca Sforzesca. Conoscere le musiche e le danze tradizionali di altri Paesi è un modo per entrare in relazione con altre realtà. La cultura è sempre conoscenza dell’altro e questo scambio reciproco arricchisce noi e anche i gruppi ospitati perché, quest’anno, vedremo anche i nostri Canterini e Danzerini Romagnoli esibirsi come gruppo, con canti e danze della tradizione di Romagna. Le musiche e le danze di un Paese riflettono come uno specchio l’anima di una società. Passioni, gerarchie di valori, sogni e bisogni, a volte il proibito, etiche ed estetiche, uguaglianze e differenze, condivisioni. Rappresentano il grande palinsesto che riesce a tenere insieme tutte le componenti di una società e a proiettarle oltre le musiche e le danze. Pensiamo all’importanza che per gli etnologi hanno queste tradizioni che non si possono scrivere o leggere ma devono essere vissute.”
Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Luca Rebeggiani, dirigente settore Cultura del Comune di Imola, che ha sottolineato l’orgoglio di questa collaborazione con il Gruppo Canterini e Danzerini Romagnoli, all’insegna del riconoscimento dei comuni valori culturali; Marco Mingotti, direttore artistico del Festival e presidente onorario del Gruppo Canterini e Danzerini Romagnoli che ricordato la volontà del Festival, fin dalla sua origine nel periodo della Guerra Fredda, di guardare oltre i muri e le barriere e Ulrike Voss-Fanton, presentatrice delle serate del Festival, che ha illustrato le caratteristiche di ciascun gruppo.
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