Castel Del Rio. “Ho perso la testa, non volevo farlo, mi dispiace” – Sono queste le parole che hanno seguito la confessione dell’omicida di Fabio Cappai. Il ragazzo, che pare abbia soltanto 16 anni (ieri era stato riferito 17) ha ammesso tutto nel pomeriggio di sabato 16 luglio, dopo un lungo interrogatorio presso la Caserma dei Carabinieri di Casalfiumanese. Per tutto il pomeriggio, davanti all’edificio, erano presenti un ampio numero di camionette dell’Arma, tra cui anche qualche mezzo della Scientifica.
L’autore del folle gesto, ha ricostruito in lacrime l’accaduto coi Carabinieri: diverbio seguito da una rissa, iniziata con una spinta e seguita da un pugno, ma in pochi istanti si è arrivati alle coltellate. Inizialmente coinvolti nella rissa altri sei – sette coetanei, forse otto, contro Cappai e un amico; Fabio rimane come da solo, ha addosso tutti i ragazzini, uno di loro fa uscire un coltello e fa partire dei colpi, di cui sicuramente uno mortale, al costato sinistro all’altezza del cuore.
Intanto, come ricostruisce “Il Resto del Carlino” nell’edizione nazionale, i presenti, alla vista del sangue, sarebbero fuggiti lasciando il povero Fabio agonizzante.
Alcuni volontari, come vi abbiamo ricostruito ieri, di cui un noto ristoratore del paese, sono rapidamente intervenuti per prestare soccorso al ragazzo. Oltre al tentativo di rianimarlo, con l’ausilio di un defibrillatore, i volontari hanno tentato di bloccare la fuoriuscita di sangue, cosa praticamente impossibile vista l’importanza della ferita.
L’autore delle coltellate intanto, secondo quanto viene riferito a “Repubblica” al momento del suo prelievo in caserma non sapeva che Cappai fosse morto. Aveva fatto sparire la lama, che i Carabinieri hanno poi rinvenuto dopo le sue “dritte”. Il suo avvocato sostiene che non voleva ammazzare ( i colpi sferrati hanno mirato sotto l’ascella e al costato sinistro, ovvero, dove c’è il cuore).
Il ragazzo è stato trasferito al Pratello, il centro per la giustizia minorile competente.
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