Imola. L’intervento che leggerete di seguito è il tentativo dell’ex Assessore alla Cultura del Comune di Imola e professore, Valter Galavotti, di risvegliare le coscienze sull’incredibile vicenda che coinvolge il giornalista e attivista australiano Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, sul quale pende una richiesta di estradizione da parte degli USA, accolta il 21 aprile scorso dalla corte inglese. La colpa di Assange è quella di aver fatto emergere inauditi crimini di guerra perpetrati dai Marines durante il conflitto in Iraq.
Il fondatore di Wikileaks rischia una condanna che potrebbe arrivare fino a 175 anni di carcere, secondo i reati contestati dagli USA nei suoi confronti, fra cui anche quello di “spionaggio”.
Lo scritto di Valter Galavotti è una lettera aperta indirizzata ai consiglieri comunali di Imola, per portare all’attenzione dell’aula e come spunto per un atto analogo l’esempio di Lucera, comune di trentamila abitanti in Provincia di Foggia, luogo in cui è stato per la prima volta concessa la cittadinanza onoraria a Julian Assange.
La cittadinanza onoraria ad Assange; un atto di civiltà
(Lettera aperta ai consiglieri comunali imolesi )
Come è noto Julian Assange è un grandissimo giornalista d’inchiesta ,da tre anni
detenuto nella prigione inglese di massima sicurezza di Belmarsh, la cosiddetta
“Guantanamo di Londra”, per avere rivelato i crimini contro l’umanità e i retroscena delle
guerre dell’Occidente e, in particolare, degli Stati Uniti e del Regno Unito.
Il Dipartimento della Giustizia statunitense considera la diffusione di quelle verità
meritevole di una pena fino a 175 anni di carcere ai termini dell’Espionage Act del 1917.
Dopo che l’Alta corte del Regno Unito ha ribaltato la sentenza di primo grado , dando
ragione al governo americano che chiedeva l’estradizione ,è arrivata la decisione
della Westminster Magistrates Court di Londra confermata poi dalla ministra dell’Interno
Priti Patel .Gli avvocati difensori di Julian Assange hanno depositato all’Alta Corte di
Londra l’istanza di ultimo appello contro il decreto di estradizione .
Ebbene ,ci sono poco più di 12 mesi per tentare di salvarlo dall’estradizione negli Stati
Uniti.
Fortunatamente, molte voci si sono levate in suo favore a cominciare da Amnesty
international che ha lanciato una campagna forte e risoluta affermando che “L’estradizione
di Assange avrebbe conseguenze devastanti per la libertà di stampa e per l’opinione
pubblica, che ha il diritto di sapere cosa fanno i governi in suo nome”.
E stata recentemente ripresentata la candidatura del fondatore di Wikileaks al Premio
Nobel per la Pace, onorificenza per cui era già era stato candidato nel 2011.
Ha poi suscitato scalpore e interesse il gesto di Papa Francesco che distinguendosi dai
grandi giornali italiani stranamente silenziosi su quest’argomento, nel marzo del 2021 ha
fatto recapitare ad Assange, tramite il prete della prigione, un messaggio molto apprezzato
che la moglie Stella Morris ha definito “gentile e personale”.
Recentemente Il Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti con una proposta votata
all’unanimità ha deciso di conferire al giornalista australiano una tessera onoraria
dell’ordine dei giornalisti italiani , un gesto simbolico ma molto significativo Alcune
associazioni stanno poi lavorando per poter organizzare una 24 ore online tutta dedicata
alla libertà del giornalista. Una giornata intera, che attraversa tutti i fusi orari, con contributi
da ogni parte del mondo, anche di artisti e volti dello spettacolo “per illuminare e tenere
viva e vigile l’attenzione su un’oscura vicenda che coinvolge tutti”.
Ci sono poi altre piccole ma significative iniziative dal basso, come la volontà espressa in
questi giorni da alcuni comuni italiani di concedere la cittadinanza onoraria ad
Assange,
Il primo comune in Italia ad avere conferito la cittadinanza onoraria a Julian
Assange è Lucera, una piccola città in provincia di Foggia. La votazione del Consiglio
Comunale ha visto 11 voti favorevoli e 5 astenuti mentre nessuno ha votato contro.
“Assange è un simbolo su cui dobbiamo tenere sempre alta l’attenzione – ha detto il
consigliere lucerino Davide Colucci primo firmatario della mozione -anche per quello che
può rappresentare nel nostro Paese. Abbiamo bisogno di giornalisti liberi e portatori di
verità”.
Io ho sempre pensato che la libertà di stampa fosse fondamentale per una partecipazione
attiva e consapevole dei cittadini alla vita democratica di una comunità e che i giornalisti
non dovessero mai dimenticare che hanno il diritto-dovere di cercare la verità e criticare
chi esercita il potere perciò ho accolto questa notizia con soddisfazione sperando che
anche la mia città potesse seguire l’esempio di Lucera .
Per questo mi rivolgo ai consiglieri comunali di Imola, a tutti senza distinzioni,
affinché adottino questa iniziativa confermando ancora una volta che la comunità
imolese, come afferma il suo Statuto “si identifica per l’esperienza, per l’adesione e
per la partecipazione ai valori della libertà “ e “riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell’uomo e della donna “.
Io, come tanti altri imolesi, sarei onorato ed orgoglioso per un gesto simbolico ma
significativo che in questo delicato momento, può contribuire a tenere viva e vigile
l’attenzione su una vicenda che coinvolge tutti coloro i quali hanno a cuore la democrazia,
la verità e il diritto di informare correttamente.
(VALTER GALAVOTTI)