Fruges, Massa Lombarda. Il sogno di Elisabetta Scardovi ha preso vita: da un po’ di tempo, con grandi difficoltà e sacrifici il suo progetto sta per decollare e farsi conoscere. Oltre 50 cani, malati o che hanno subito maltrattamenti vengono accuditi da questa persona nella sua tenuta di campagna.
La “mission” di Elisabetta, che in passato ha lavorato al canile di Imola, è quella non solo di recuperare animali senza padrone, ma salvarli da morte certa, prelevandoli da canili Lager dove sono ammassati in centinaia senza cibo e cure: dalle più disparate situazioni ove vengono maltrattati, da luoghi dove non sono mai neanche usciti da un box: dove spesso si trovano in pessime condizioni di salute. Elisabetta, avendo da tempo contatti con vari volontari sparsi in tutta ltalia, interviene in tutto il Paese e talvolta all’estero, spesso trovandosi a intraprendere disperati recuperi in meridione, dove è venuta in contatto con situazioni disumane.
“BAUkingam Palace” questo il nome del rifugio, giovedì 30 giugno ha organizzato una cena di beneficenza per aiutare gli amici a quattro zampe di questa realtà; la cena si terrà a Fusignano, nella splendida cornice di una villa con piscina.
Ad Elisabetta infatti servono risorse per continuare il progetto: cure e cibo costano e gli animali sono tanti: un progetto di crowfounding potrebbe poi seguire all’iniziativa, sicuramente aiuterebbe a far conoscere questa storia affinché chi volesse contribuire contribuisse a una giusta causa. Il sogno nel cassetto di Elisabetta è una nuova struttura per cani anziani, una sorta di casa di riposo dove possano trascorrere il resto della vita serenamente.
PER PRENOTARE ALLA CENA: 3711193467
PER AIUTARE IL RIFUGIO: IT37U0760113100001045337290 (intestato a Baukingam palace OD)
- HERA “Nessuna fuoriuscita di sostanze nocive dalla centrale”
- HERA: “Nessun disservizio in termini di teleriscaldamento”
- Il medico eletto con AVS “Serve Legge per suicidio medicalmente assistito”
- Alluvione “Bolletta gas da 39€ per soli 2mc di consumo”
- Hera, fiamme dal tetto della centrale “Non sta bruciando materiale pericoloso”