Dal primo luglio non sarà più possibile effettuare pagamenti in contanti o assegni alle casse dell’Azienda USL
Imola. Una scelta che fa discutere, quella di cassare la moneta contante dalle casse dell’Ausl di Imola. Dal 1° luglio 2022 infatti le Casse dell’Ausl di Imola accetteranno esclusivamente pagamenti con modalità elettroniche (bancomat, carte di credito, bancoposta, prepagate), mentre si potrà continuare a pagare in contanti alle riscuotitrici automatiche abilitate presenti all’Ospedale S. Maria della Scaletta di Imola, al Centro Prelievi dell’Ospedale Vecchio e alla Case della Salute di Castel S. Pietro Terme e Medicina.
VOX POPULI
La scelta dell’Ausl é stata accolta quantomeno tiepidamente, per utilizzare un eufemismo, da molti utenti che in queste ore hanno spiegato la scelleratezza di tale mossa,specialmente chi ha un anziano in famiglia: una mossa che non strizza certo l’occhiolino alla terza etá, poco incline all’utilizzo delle carte e che andrebbe agevolata al pagamento del ticket. Sappiamo che molti anziani pagano solo col contante, molti di loro nemmeno sono in grado di utilizzare una carta bancomat allo sportello.
Peró l’Ausl si é giustificata spiegando come questa sia “Una strada già da anni percorsa da gran parte delle aziende sanitarie regionali, che garantisce maggiore sicurezza a cittadini ed operatori e snellisce e velocizza le operazioni di sportello.”
Sempre secondo Via Amendola “La diffusione del pagamento elettronico, che nel periodo pandemico ha avuto un’ulteriore rapida accelerazione, induce già larga parte della popolazione ad utilizzare la “moneta elettronica” agli sportelli aziendali e l’entrata a regime del pagamento tramite sistema PagoPA permetterà comunque il pagamento in contanti in farmacia e nei tanti esercizi abilitati, dai supermercati alle tabaccherie.”
Non va inoltre dimenticato che oltre il 67% degli assistiti dell’AUSL di Imola ha un FSE personale abilitato dal quale ci si collega direttamente a PagoPA.
Si consiglia di effettuare i pagamenti delle prestazioni in prossimità dell’erogazione delle stesse, in modo da ridurre il rischio, in caso di successiva disdetta, di dover seguire l’iter di richiesta di rimborso.
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