Una provocazione, o forse non troppo quella azzardata da Daniele Marchetti (LEGA), che è intervenuto in qualità di consigliere regionale per chiedere che la piantina più famosa del mondo ritorni sul Santerno. Una richiesta difficile, forse impossibile da esaudire, ma non per il consigliere del Carroccio che ogni giorno estrae un “coniglio dal cilindro”.
La celeberrima pianta della città, ha rammentato il leghista – “Oggi fa parte della collezione reale inglese detenuta presso il castello di Windsor e deve tornare a casa, per l’appunto a Imola. Pertanto la Regione attivi un confronto con Il Ministero dei Beni Culturali, l’istituto dei Beni Culturali dell’Emilia-Romagna e il Comune di Imola, al fine di valutarne la fattibilità e rintracciare gli eventuali fondi necessari a riportare in esposizione la mappa di Leonardo nella città di Imola”.
Uno dei tanti capolavori del genio fiorentino ha un’importanza enorme essendo esse la prima pianta zenitale oltre che il più antico esempio di pianta di città oggi conservato.
Leonardo raffigurò la nostra città come se la stesse sorvolando; riuscendo a tratteggiare in maniera sbalorditiva le distanze e i rilievi reali del territorio. È inspiegabile come esso riuscì a raffigurare perfettamente il corso del Santerno, le piazze, la Rocca, le mura.
Marchetti ha fatto inoltre sapere come “nel 1995 la mappa venne ospitata a Imola per essere esposta nella sala centrale del Museo della Città”. “L’opera, simbolo della nostra città, – sottolinea il leghista -, oltre a rappresentare oggetto di approfondimento culturale per i giovani, potrebbe accendere il dibattito intellettuale e incrementare il turismo culturale nella città di Imola attraverso l’organizzazione di eventi collegati all’esposizione della mappa in Città ricostruendo le tappe e la presenza dello scienziato inventore e artista a Imola nel 1502.
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