La Conferenza dei Sindaci del Nuovo Circondario Imolese, così come avvenuto per Afghanistan, non rimarrà indifferente a quello che sta avvenendo nella vicina Ucraina.
“Il Circondario Imolese è terra con radici democratiche e solidali ed è pronto a fare la sua parte per garantire un’accoglienza adeguata ai profughi provenienti dall’Ucraina” sottolinea il presidente del Nuovo Circondario Imolese, Marco Panieri.
In questi giorni, e continueranno nei prossimi, in tante piazze dei dieci Comuni sono stati organizzati dei momenti di riflessione e di presa di posizione a favore della pace. Oltre a questi momenti, i Sindaci sono al lavoro per delineare risposte concrete e tempestive alle difficoltà che stanno emergendo nel popolo ucraino, in particolare con i Vicepresidenti Poli e Montanari.
A questo proposito, il presidente del Nuovo Circondario Imolese e sindaco di Imola, Marco Panieri, di ritorno dall’incontro svoltosi questa mattina in prefettura a Bologna per fare il punto sull’accoglienza dei profughi ucraini, fa sapere: “stiamo raccogliendo, fra oggi e domani, le disponibilità dei Comuni del Circondario ad accogliere i profughi, ipotizzando di ospitarli in primo luogo nelle strutture Cas (Centri accoglienza straordinaria) e in quelle Sai. Al momento ipotizziamo una disponibilità complessiva a livello di Circondario attorno alle 50 persone, nello specifico si tratta di donne, bambini e anziani. Una volta completata la ricognizione, sapremo dalla prefettura quando queste persone arriveranno nei nostri Comuni. Sempre con la prefettura e con la questura, lavoreremo per verificare la disponibilità delle famiglie ucraine e italiane ad accogliere nelle proprie case i profughi, parliamo sempre di donne, bambini e anziani, in quella che possiamo definire un’accoglienza diffusa”. Il presidente Panieri fa poi sapere che, “come stabilito dalla Prefettura, l’invio di farmaci ed aiuti sarà coordinato dalla Caritas insieme alla Croce Rossa Italiana”.
“Come Sindaci ci rivolgiamo alle autorità russe perché sospendano l’invasione dell’Ucraina e si promuova un nuovo sentimento di pace all’interno della Comunità Internazionale” conclude Panieri.
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