L'Altra Imola
Segnalazioni

“RIPULIRE IL SOTTOPASSO DEL LOLLI DAI GRAFFITI OFFENSIVI”

Da qualche anno il sottopasso più “famoso” della città di Imola, colleziona una ricca gamma di graffiti di tutti i generi. Tazibao, scritte, che vanno dall’omofobia al razzismo, dall’anarchia al sesso.
Quando a Imola venne invitato Blu, il noto “writer del degrado”, gli vennero mostrati diversi scorci imolesi, ben più appetibili e puliti di questo, ma lo street artist di Senigallia si innamorò talmente dell’angusta galleria ciclopedonale, che non volle sentire ragioni di andare altrove.
Tanto era il degrado, nel sotterraneo di Viale Saffi, che l’artista, sempre fedele al suo credo, firmò certamente una delle sue opere più distintive.

una svastica accennata e la scritta “ACAB”


“Guardie e ladri” il titolo del singolare murales, lungo tutta la galleria. Un’opera che mostra i poliziotti mentre inseguono i ladri, che a loro volta rapinano vecchiette. Con i loro volti distintivi raffigurati , che si ripetono in tutte le opere dell’importante e misterioso artista, di cui tra l’altro non si conosce l’identità.
Passa il tempo. Negli ultimi vent’anni, i nuovi graffiti hanno fatto il loro corso, coprendo l’opera di Blu, come del resto per “natura” avviene nel sub-urban e come piace anche agli artisti di questa nicchia.
Nulla di strano. In questo “libro a cielo aperto” però, non troviamo versi di poesia o qualche citazione carina, ma prevalentemente denigrazioni contro certe categorie oltre che pareti ormai toralmente lerce (di sporcizia.)
L’ultima, in ordine di tempo, è la scritta “bombolettata” che inneggiava al Duce. Prontamente cancellata, questa settimana, dopo pochi giorni dall’evento.

L’ultima scritta “W IL DUCE” già rimossa

Le altre scritte offensive, continuano a mostrarsi agli ormai radi passanti. Senza che nessuno pensi mai di rimuoverle. Come ad esempio le numerose “ACAB”. Sono lì da tempo, anni. O gli “annunci” con tanto di numero di telefono.

Il sottopasso rappresenta un piccolo pezzo di storia della città. Vide la luce nel 1912 in occasione della costruzione del complesso psichiatrico Lolli, ed è un angolo di città davvero particolare che, nonostante il passare del tempo, mantiene ancora quel fascino di mistero.
I neon lampeggianti, le infiltrazioni di acqua dal soffitto. Il lungo tunnel obliquo, lo rendono quasi più simile ad un sotterraneo della metropolitana.

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