L'Altra Imola
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QUEL POMERIGGIO DI MAGGIO CHE CAMBIÒ LE NOSTRE VITE

USCITO “L’ALTRA STORIA – LA MORTE DI SENNA E RATZENBERGER”

Tutti gli imolesi, tutto il mondo, ricordano dove si trovavano e cosa facevano quella Domenica, mentre la Williams senza controllo di Ayrton Senna sbandava al Tamburello. Mentre dentro l’abitacolo, quel casco giallo si inclinava di pochi centimetri, facendoci sperare che forse non era nulla di tanto grave.
Faceva caldo a Imola. 1 maggio, Festa dei lavoratori. Di là dal fiume c’erano le giostre. Il calcinculo, gli autoscotri, tutti fermi durante quegli scampoli di Gran Premio.
Il camping dell’autodromo brulicava di camper e roulotte. Il fumo che usciva dai barbeque. Fuori dalle recinzioni, sul cosiddetto “prato”, campeggiavano ancora le tribune di fortuna. Qualcuno che si ostinava ancora ad arrampicarsi sugli alberi. Qualcun altro aveva optato per guadare il Santerno a piedi, o col canotto, all’altezza del ponte stretto della Tosa, dove l’acqua è più bassa.
200 mila tifosi avevano raggiunto Imola da ogni parte d’Europa. Era la terza tappa del mondiale piloti. Ayrton Senna si trovava a secco di punti nel Campionato. La tappa sul Santerno rappresenta per certi versi il Gran Premio più importante della sua carriera. Il Tricampeao aveva forse la più alta determinazione degli ultimi anni. Alla Williams le cose non andavano come si sperava. Quella scuderia che Ayrton aveva corteggiato per tanto tempo, non si era rivelata come le aspettative. Qualcuno, tra i meccanici, iniziava già a credere che non fosse più l’Ayrton Senna di un tempo. Il brasiliano aveva recepito queste provocazioni, e sul Santerno voleva massacrare tutti, vincendo in quella pista a lui familiare e tornando in gara per il titolo.



“E ho deciso in una notte di maggio, in una terra di sognatori, ho deciso…Che toccava forse a me.”
(Lucio Dalla, Ayrton)

IL DOCUMENTARIO
Un docu-film con tanta carne al fuoco, che esplora la situazione interiore di Ayrton, in quelle ultime ore, attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto e di chi ci ha parlato. Piloti, amici, e addirittura in un caso più unico che raro, colleghi che si trovarono a lavorare con lui in vita e per la Procura poi, una volta aperto il processo Senna. È il caso di uno dei meccanici della Minardi, Roberto Venieri alias “Scintilla”, che si trovò a dover smontare il relitto della Williams dentro un hangar dell’Enzo e Dino Ferrari per capire cosa provocò l’uscita di pista della monoposto. Le sue parole mettono i brividi. Nel documentario troverete tutte queste testimonianze inedite. Anche quella di Davide Tinarelli, che si stava sposando proprio nell’hotel dove alloggiava Ayrton durante il Gran Premio. E che al pilota chiese una foto, proprio la sera prima di morire. I due si parlarono, Senna salutò gli sposi molto gentilmente, quasi accennando un inchino alla sposa, nonostante l’incidente di Ratzenberger avesse scosso fortemente il brasiliano.
Il Docu-film, dalla durata di ben 60 minuti, ripercorre tutti i momenti salienti di quel maledetto 14° Gran Premio di San Marino, in un crescendo di emozioni e suspense.

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