Una storia singolare quella degli orologi acquistati da Formula Imola nell’ormai lontano 2015. Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni, di cui anche una lettera, che facevano riferimento a questo fatto.
Non si è più saputo nulla di come sia andata a finire l’incredibile vicenda. L’unica cosa che sappiamo é che proprio la questione degli orologi rappresentò l’uscita di scena dalla politica di Andrea Zucchini, ex Capogruppo di Insieme Si Vince.
Motivo della discordia furono proprio gli orologi. Zucchini, messa alle spalle la politica si dedicò alla sua seconda carriera di imprenditore tra Italia ed Iran, ritornando sul “luogo del delitto” ma questa volta per far conoscere il circuito a dei ricchi imprenditori iraniani, interessati ad investire sul territorio. Dove tutto ebbe inizio, direbbe qualcuno. E fu il battesimo del fuoco per il ‘gemellaggio’ in costruzione tra Imola e Ardakan, patto commerciale dove gravitano diversi milioni di euro di commesse tra alcune aziende delle due città. Ma chi e cosa ha contribuito a saldare la frattura tra l’ex leader di Insieme Si Vince e i vertici di Formula Imola? Partiamo dall’inizio.
Anno 2015. Si apprende che la Direzione dell’Enzo e Dino Ferrari acquistò circa 50 mila euro di orologi personalizzati, pare, griffati ‘Locman – Autodromo di Imola’
Come previsto dalla legge non venne affidato nessun appalto, dato che sotto ai ventimila euro non era obbligatorio.
Obbligatorio invece sarebbe stato fare una ricognizione di mercato con minimo tre offerte di tre differenti aziende diverse. Pare non sia mai stato fatto – indirizzando l’acquisto direttamente alla Locman.
La domanda che potrebbe sorgere spontanea è la seguente: vi erano rapporti speciali col venditore?
E soprattutto per la trasparenza nei confronti dei cittadini, che fine hanno fatto questi orologi?
Fonti interne all’autodromo dichiarano che so troverebbero all’interno nei magazzini dell’Autodromo.
Questi modelli venduti dalla ditta con sede all’Isola d’Elba, pare dovessero esser venduti come merchandising all’interno del Museo Checco Costa. Quello che sappiamo è che modelli di Locman venduti risultano ad oggi, 2021, soltanto due. Dove sono finiti i restanti orologi? Infatti, come si apprende, è stato venduto n.1 orologio modello “Montecristo” e n.1 orologio modello “Change One”, presso il negozio del Museo con scontrino fiscale, come previsto dalla normativa.
I restanti orologi, ben 298, sarebbero nel magazzino di Formula Imola a disposizione dei clienti e agli atti della Società non compaiono documenti dai quali si evinca l’omaggio di orologi a chicchessia. A fare che nel magazzino? Come appunto è stato anche dichiarato dai vertici dell’Enzo e Dino Ferrari, gli orologi sarebbero proprio a “prender polvere” nei magazzini dell’autodromo. Sembra incredibile, per quale motivo? La vicenda all’epoca ebbe un seguito e non piccolo. Zucchini fu l’unico della politica locale ad affrontare la vicenda: ne seguì un feroce braccio di ferro. Il fondatore di “Insieme Si Vince” rimase praticamente da solo, la posta però si alzò, Zucchini vinse addirittura il ricorso al Tar che condannava Formula Imola a fornire al consigliere tutti i documenti richiesti in merito al recente acquisto di orologi.
E poi? Zucchini proseguì, voleva far saltare il banco. E forse ci riuscì, strappando un accordo tra le parti? Forse. Sempre Zucchini promise un esposto alla Corte dei Conti, ben sapendo che era nelle condizioni di farlo. E dopo sarebbero state “grane” più serie. Passarono le settimane. Il clamore si ridusse e Zucchini, per una serie di ignoti motivi lasciò il comando della Lista Civica uscendo addirittura dal Consiglio Comunale. Qualche testimone ha dichiarato che nell’uscire dalla politica abbia portato con se anche tutta la documentazione. Il mistero di quegli orologi è tra quei fogli?
E che fine ha fatto l’esposto alla Corte dei Conti? É stato ritirato?