“Si chiede un immediata verifica ed un intervento urgente atto a monitorare e spegnere i focolai che si stanno presentando nel Dipartimento Medico allo scopo di evitare il verificarsi di situazioni analoghe avvenute nell’inverno 2020 dove le conseguenze risultarono devastanti! Impossibile eliminare i tristi avvenimenti che ci travolsero fino alla sconvolgente notizia del 17 dicembre 2020, la perdita della cara e amata collega Manuela che mai dimenticheremo.”
“Come più volte sostenuto da questa sigla sindacale e’ necessario che le visite ai reparti restino limitate ad 1 visitatore per paziente e che siano suddivise per fasce orarie diverse rispetto al numero di pazienti per camera, evitando cosi’ inutili e pericolosi affollamenti. Inutile rimarcare l’importanza di applicare scrupolossamente il decreto legge 105 del 23/07/2021; pretendiamo la garanzia che la carta verde sia presentata e verificata a tutti prima dell’accesso ai reparti di degenza.”
“Riguardo a quest’ultimo punto ci duole constatare come il controllo del green pass all’ingresso della struttura non viene effettuato nei giorni pre festivi e festivi, scaricando di fatto tutta la responsabilita’ e l’onere del controllo agli operatori nei reparti. L’azienda ha passivamente demandato il compito del controllo del green pass al personale in servizio in reparto, ma la legge dice altro. “
“L’articolo 13 del Dpcm del 17 giugno 2021 declina chiaramente quali sono le figure autorizzate al controllo della certificazione verde: pubblici ufficiali nell’esercizio delle pubbliche funzioni. Gli infermieri, e più in generale il personale appartenente al comparto sanità, è incaricato di pubblico servizio, ma ad oggi non ha lo status di pubblico ufficiale quindi non può essere impiegato al controllo del green pass e di alcun altro tipo di documentazione.”
” Peraltro emerge anche il problema dell’utilizzo di apparecchiature per il controllo del green pass. Parliamo di personale spremuto in ogni modo, adesso messo a fare i controllori togliendo tempo dal reale impiego per il quale è stato assunto. “
“Da quasi due anni in prima linea contro la pandemia e come nuovo incarico gli Infermieri e gli Operatori Socio Sanitari si trovano a dover affrontare situazioni psicologicamente pesanti, continui battibecchi, minacce, insulti, aggressioni, questa incombenza genera un sovraccarico ingestibile su personale già ridotto. Bisogna trovare una soluzione, un alternativa come avviene già in diversi presidi sanitari, le Asl stanno posizionando totem che controllano digitalmente la temperatura e il regolare possesso del green pass, molti ospedali si sono già dotati delle attrezzature da posizionare all’ingresso o assunto personale dedicato a tale esclusiva attività.”
Chiediamo che si provveda immediatamente alla sanificazione degli ambienti di tutta la piastra oggetto del focolaio (MEDA), ad oggi, ci riferiscono di circa 7 pazienti positivizzati al covid e circa due decessi.
Chiediamo di rafforzare i giri del personale addetto alle pulizie con particolare attenzione ai punti di contatto (maniglie, chiamata ascensore, tastiere ecc ecc); fondamentale mantenere la compartimentazione del personale e dei pazienti, cosa che puntualmente non avviene. Il personale e’ costretto, data la carenza, a coprire le diverse contingenze presenti nei vari settori della piastra assistenziale (circa 80 posti letto suddivisi in 2 settori di U.O. Geriatria e 3 settori di U.O. Medicina A ), dovendo assistere sia pazienti negativi che positivi al covid, quest’ultimi temporaneamente isolati in coorti di degenza prima di essere definitivamente trasferiti in reparti Covid dedicati.
Rileviamo una massiccia carenza di personale infermieristico all’interno del Blocco Operatorio (piu’ di 8 unita’). Personale che miracolosamente sostiene ritmi e carichi di lavoro estenuanti. Basta pensare che all’ordinaria attivita’ di sala operatoria bisogna aggiungere l’istituto di Pronta Disponibilità che a saldo del mese di agosto a.c. risulta di circa 990 ore, se ci mettiamo dentro anche le ore spese per attività di supporto alla libera professione e lo straordinario effettuato per la riduzione delle liste d’attesa capiamo che la situazione non e’ piu’ sostenibile e va immediatamente risolta! Il servizio di PD è caratterizzato dalla immediata reperibilità del dipendente e dall’obbligo per lo stesso di raggiungere la struttura nel più breve tempo possibile dalla chiamata ; un servizio che viene reso dal dipendente oltre il normale orario di lavoro , tanto è vero che contrattualmente esso è considerato come lavoro straordinario e come tale retribuito al costo fissato, oppure su richiesta del dipendente, compensato con recupero orario . Il servizio di P.D. è, di norma, limitato ai periodi notturni e festivi, è dedicato ai lavoratori che devono essere in servizio presso unità operative con attività continua e, di norma, ha durata di 12 ore; di regola non potranno essere previste per ogni dipendente più di 6 pronte disponibilità al mese, con compensazione nell’arco dell’anno solare (ccnl 2018 art 28), ad oggi ci risulta un abuso di tale istituto, per cui ci riserviamo di agire nelle sedi competenti per chiedere l’immediato ripristino qualora l’Azienda non intervenga in tempi brevi.
L’evidente inerzia organizzativa di questi mesi, l’esplosione del monte ore di strordinario e di pronta disponibilita nonostante le rimostranze Aziandali sulle grandi assunzioni di personale effettuate, avvalora come questa direzione aziendale si sia ostinatamente rifiutata di affrontare in maniera organica, collegiale e razionale una riorganizzazione delle risorse, dei mezzi e delle procedure, dando per scontato che le forze a disposizione fossero da sempre adeguate numericamente ed in ottima condizione psicofisica per affrontare qualsiasi situazione ed attuando provvedimenti autoritari che hanno ulteriormente annullato la fiducia da parte dei lavoratori circa la capacità di governare l’attuale quadro emergenziale.
(Fials Circondario Imolese)