“Abbiamo chiesto uno studio di fattibilità sulla CRA VENTURINI” fa sapere Marinella Vella -“per trasformare le camerone a quattro letti in camere a due lett, piú dignitose per gli anziani ospiti e piú sicure dal punto di vista di eventuale contagio da Covid” . Una Vella ancora provata dalla seduta “in notturna” del Consiglio di ieri sera, mercoledì 29 settembre terminato quasi alle 2 di notte, ma sopratutto amareggiata per la bocciatura delle proposta avanzata dalla Lista che rappresenta in Aula.
Il tema era una proposta per migliorare i servizi della casa di riposo di Via Venturini, che è gestita da Seacoop, e che purtroppo durante il Covid si era trovata coinvolta in una situazione a dir poco grave, con un numero sconcertante di decessi e alcune perplessità che riguardavano la sua gestione. Dopo la Task-Force, guidata dal Dott. Alberto Minardi, nella casa protetta la situazione si era ristabilita.
“È amara la nostra delusione del respingimento dell’emendamento sulla Cra Venturini” ammette la Vella – “chiedevamo uno studio di fattibilità da parte del Comune , in collaborazione con Asp e Asl, per dare maggiore dignità e maggiore sicurezza sanitaria agli ospiti della struttura, segnata da 27 decessi per Covid. In aula ho contestato il parere tecnico negativo del dirigente Lazzarini, in quanto assolutamente incoerente con la nostra proposta: praticamente un pretesto per farla bocciare. Che dire? Sono ben presto finite nel dimenticatoio di questa amministrazione le tante, troppe vittime della Cra Venturini e con esse la necessità di dare maggiore dignità e sicurezza agli ospiti di questa struttura.“
La Lista Civica Cappello ha voluto quindi riportare al centro dell’attenzione la struttura che ospita molti anziani. “Non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti da parte di Spadoni e Manaresi però” spiega la consigliera. “Ho dovuto replicare, ma intanto la Spadoni si era allontanata dall’aula, forse perchè aveva sonno, e non ha ascoltato la mia replica. Qualcun altro mi ha accusato di essere di destra, forse perchè ci riteniamo liberi”.
La consigliera, che per motivi famigliari conosce la struttura, non intende certo mollare l’osso su questo importante tema: “Ho detto che quel posto assomigliava a un lager e che merita migliorie, ma l’Assessora Spadoni è andata su tutte le furie, forse si è scordata che anche qualcun altro aveva detto una cosa simile mi pare, quindi non l’ho certo inventata io.”
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