Il Comune di Imola in campo per contrastare il gioco d’azzardo. Nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale ha infatti approvato due delibere che vanno in questa direzione.
SOSTEGNO ALLE IMPRESE SLOT FREE – La prima delibera riguarda il sostegno alle imprese per la rimozione degli apparecchi da gioco videolottery/slot machine, erogando un contributo economico alle attività economiche “slot free”.
In totale, il Comune mette a disposizione 18.000 euro che sono stati trasferiti a tal proposito dal Nuovo Circondario Imolese, sulla base di fondi che la Regione Emilia – Romagna ha messo a disposizione con l’apposito fondo gioco d’azzardo patologico (Gap). L’assegnazione di questi fondi, suddivisi fra le varie imprese che ne faranno richiesta, avverrà in base ad uno specifico avviso pubblico “Slot Free Er– misure di sostegno alle imprese per la rimozione degli apparecchi da gioco videolottery/slot machine”, che il Comune ha messo a punto nei giorni scorsi e che verrà pubblicato nei prossimi giorni.
Perché sostenere le imprese slot free – Occorre considerare che l’installazione di apparecchi videolottery/slot machine nei pubblici esercizi o nelle attività commerciali è oggetto di appositi contratti tra le imprese produttrici e i pubblici esercizi/attività commerciali ospitanti e che la scelta di non installare o di rimuovere gli apparenti per il gioco d’azzardo comporta una perdita di incassi per le imprese stesse. Inoltre, le attività slot free contribuiscono alle azioni di contrasto e riduzione del rischio di “Gioco d’azzardo patologico” (Gap), in un’ottica di sussidiarietà verso le azioni poste in essere dalle istituzioni ed in particolare dai Comuni.
Va ricordato, fra l’altro, che le attività commerciali con sede entro 500 metri dai luoghi sensibili (istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semi residenziali in ambito sanitario o socio sanitario, luoghi di aggregazione giovanile e oratori) al cui interno sono installate slot machine sono comunque obbligate dalla normativa regionale a dismetterle entro il 2022.
Pertanto, un bando finalizzato all’erogazione di contributi economici alle imprese iscritte al registro comunale delle imprese “slot free” per la dismissione degli apparecchi videolottery/slot machine può fungere da stimolo a ridurre complessivamente il numero di luoghi deputati al gioco d’azzardo lecito sul territorio. Inoltre, una tale iniziativa risponde all’interesse pubblico di contrasto, prevenzione e riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico e dalle patologie e problematiche ad esso consequenziali.
A chi è destinato il sostegno – Il bando ha l’obiettivo di contrastare i fenomeni di dipendenza dal gioco d’azzardo e ridurre l’impatto e le ricadute sulla collettività in termini di costi, sicurezza e legalità. Possono accedere al contributo, che è stato quantificato in 500 euro per ogni impresa, sia i titolari di pubblici esercizi, esercizi commerciali, gestori di circoli, di altri luoghi deputati all’intrattenimento con sede nel Comune di Imola, già assegnatari del marchio Slot Free ER o che chiedano l’iscrizione al registro Slot Free ER contestualmente alla partecipazione al presente bando, sia i suddetti titolari che rimuovano tutte le apparecchiature “per il gioco d’azzardo lecito” presenti nei loro locali, pena la decadenza del contributo stesso e chiedano l’iscrizione al registro comunale delle attività “slot free”.
Le domande di ammissione al contributo devono essere presentate utilizzando il fac-simile, allegato al bando, che sarà disponibile sul sito del Comune di Imola www.comune.imola.bo.it nei prossimi giorni.
La domanda deve essere firmata digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa richiedente ed inviata esclusivamente tramite PEC all’indirizzo: suap@pec.comune.imola.bo.it specificando nell’oggetto: “denominazione impresa – Bando Slot Free ER – domanda ammissione contributo”. Le domande potranno essere presentate entro il termine di 30 giorni dalla pubblicazione del bando.
SOSTEGNO ALLE SCUOLE PER IL CONTRASTO AL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO – La seconda delibera stabilisce di destinare € 3.150,00, alle Istituzioni scolastiche presenti nel Comune di Imola, a sostegno della realizzazione, nel corso dell’anno scolastico 2021-2022, di progetti finalizzati alla diffusione della legalità e/o al contrasto al gioco d’azzardo patologico. Questa cifra rappresenta una quota parte dei “Fondi regionali politiche giovanili e contrasto al gioco d’azzardo patologico, anno 2021” che sono stati ripartiti dal Nuovo Circondario Imolese a ciascuno dei dieci Comuni associati.
I contributi verranno assegnati in via prioritaria agli Istituti Comprensivi Statali e paritari imolesi, prevedendo una quota orientativa per ciascuna istituzione scolastica di € 450,00. Qualora le richieste degli Istituti comprensivi risultassero inferiori ai fondi disponibili, le risorse residue saranno rese disponibili per gli Istituti d’Istruzione Superiori di Imola, il Centro Permanente d’Istruzione degli Adulti di Imola e il CIOFS di Imola, per le medesime finalità.
“Il nostro impegno per contrastare il “Gioco d’azzardo patologico” e favorire le imprese “slot free” si rafforza con le decisioni che abbiamo assunto come Amministrazione comunale, che si muovono in una duplice direzione. La prima è quella di sostenere le imprese che rinunciano agli incassi che derivano dall’avere apparecchi da gioco videolottery/slot machine o che non hanno mai installato questi apparecchi e sono quindi al nostro fianco nel contrastare e cercare di ridurre il rischio di “Gioco d’azzardo patologico”. La seconda è di agire con le scuole, per costruire anche un’educazione alla legalità ed al contrasto del gioco d’azzardo” commenta Giacomo Gambi, assessore alla Legalità ed alle Politiche giovanili del Comune di Imola. Per Gambi “in questa nostra azione, un altro aspetto molto importante è rappresentato dal fatto che oggi queste iniziative sono pensate e organizzate in modo più organico, in un’ottica di Circondario Imolese, grazie al lavoro del tavolo circondariale della Legalità, senza per questo perdere la capacità di rispondere in modo puntuale alle specifiche esigenze dei singoli Comuni”