“Con grande soddisfazione dei tanti affezionati il mercatino missionario dei Frati Cappuccini di Via Villa Clelia è ritornato. Dopo due anni e la scelta di una formula ridotta nel 2020 per via dell’emergenza sanitaria, nelle due settimane di agosto di quest’anno è andata in scena un’edizione a pieno regime, come in formula pre-covid. Con tutti gli accorgimenti per evitare contagi, come distanziamenti, igienizzanti e meno stand al chiuso. Un lavoro di squadra che ha coinvolto quasi 50 volontari facendo sì che si potessero registrare ottimi numeri in fatto di guadagni, necessari per le missioni umanitarie che verranno svolte quest’anno.”


PADRE MATTEO, QUALI ERANO LE NOVITÀ DI QUEST’ANNO?

L’anno scorso il mercatino è stato compresso a una settimana, soltanto fuori, per questioni di sicurezza. Abbiamo ripristinato le due settimane, sia fuori che dentro ma in spazi adeguati. Ha voluto dire dare la possibilità i volontari di fermarsi da noi per poter lavorare. Han dormito qui una ventina di persone (una volta erano in novanta).
Abbiamo ridotto un po’, però ha richiesto la presenza di questi volontari fissi, che hanno fatto vita di comunità con noi. Più volontari di Imola e pendolari.
Una quarantina di volontari, molti imolesi.


I NUMERI DEL PUBBLICO SEMBRA CHE SIANO STATI OTTIMI

Il riscontro delle persone è stato buono, abbiamo avuto una discreta partecipazione e l’impressione è che sia andata oltre le nostre aspettative. La gente è stata molto rispettosa, sia con mascherine, igienizzanti e distanze. Noi avevamo predisposto un po il tutto, dividendo le zone e la gente si sentiva anche un po piu sicura.

QUALI SONO I PROGETTI UMANITARI CHE SOSTERRETE COI GUADAGNI DEL MERCATINO?

“Uno è una casa di accoglienza a Soddo in Etiopia , una struttura che è stata creata più di dieci anni fa da Padre Marcello Signoretti, un prete di origine italiana che vive là. Il quale ha creato una struttura per bambini di strada che ne ospita circa cento. L’abbiamo visitata, siamo andati anche la ed è molto bella. C’è
un grande progetto educativo, recuperarli dalla strada e con un progetto poterli ridare alle famiglie d’origine. Si tratta di Smiling Children Town, un villaggio della città del sorriso.
Mentre sul versante femminile abbiamo appoggiato un progetto ad Addis Abeba, da una signora italo etiope, Almea Bordino, che è stata interpellata dal Comune di Addis Abeba per fronteggiare le emergenze della strada, e dopo vari progetti ha lanciato una struttura che ospita 50 ragazze di strada anche con i loro bimbi, in un percorso per offrire un contesto nuovo di vita e formazione di un mestiere. Lei è venuta a fare formazione  in italia, a Imola, dove l’abbiamo chiamata a parlare.
Questi due progetti sono lo scopo del campo e in realtà sono stati anche quello dell’anno scorso
.”

NELLA VOSTRA REALTÀ QUELLO CHE COLPIVA ERA LA GRANDE ORGANIZZAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI GIOVANI, COME FATE AD ORGANIZZARE COSI BENE?


“Il segreto è di dare responsabilità a questi ragazzi, ai giovani, per gestire un negozio e vendere. Si sono tutti vaccinati, ed come unna scuola di vita ed è anche un bel tirocinio, molto amato dai giovani volontari, che venivano da quando avevano 15 anni, magari si prendono le ferie dal lavoro pur di aiutare.
Una novità rispetto agli altri anni è che quest’anno abbiamo avviato la “missione per bene ” – l’associazione che raggruppa i volontari, dentro la riforma del terzo settore siamo entrati a pieno titolo come organizzazione di  volontariato.
Quest’anno è stata la prima vera esperienza come organizzazione riconosciuta dallo Stato italiano.
Il mercatino comunque continuerà al martedì pomeriggio e sabato mattina.


Ecco il progetto missionario portato avanti con il campo di lavoro 2021
PER POTER CONTRIBUIRE A QUESTO LINK

Le vie di Soddo (Etiopia)