C’era stata la pandemia e gli edicolanti proprietari di chioschi su suolo pubblico si erano incontrati con l’amministrazione comunale per chiedere una riduzione della tassa permanente del suolo relativa al 2020.
Lo sconto c’è stato, del 25%, con inizio dei pagamenti su varie rate pervenute agli edicolanti dall’estate di quest’anno.
A Imola la tassa del suolo pubblico permanente è notevole: ad esempio 3540€ con IVA annui per un edicola di 30m. A Bologna, capoluogo di Regione, la tassa per i chioschi di giornali ora costa il 50% in meno. Un caso? No, a quanto riferiscono gli edicolanti locali, dato che il Comune bolognese, già da diverso tempo, aveva fatto un accordo ed aveva scontato il suolo fino al 65%. Perchè? Lo abbiamo chiesto all’Assessore alle attività Produttive Raffini, che ha seguito la trafila degli eventi.
“A Bologna, per via del turismo, sono riusciti a trasformare i chioschi di giornali anche in punto informazioni. Ad Imola un’operazione del genere era certamente più difficile se pensiamo al volume di turismo nella città delle due torri.”
L’anno del Covid, il capoluogo bolognese ha fatto pagare ai suoi edicolanti dal 50 al 65% in meno di suolo pubblico. Gli edicolanti imolesi, si chiedono all’unisono per quale motivo queste tasse non siano dunque allineate tra comuni della medesima Città Metropolitana.
Oltretutto, fino a qualche anno fa la tassa era esente da Iva, ovvero da prima dell’ingresso delle municipalizzate. Gli edicolanti si aspettavano uno “uno sconto generale” come ci hanno spiegato in questi giorni. Abbiamo sentito anche Area Blu, che in merito alla tassa del suolo, ci ha fatto sapere che sono al lavoro per una riduzione del coefficiente di calcolo di questa tassa a partire dal 2021. Quanto? Lavoriamo per un 30% – ha dichiarato il geometra Andalò.
La riduzione del 2020 del suolo comunque è stata del 25% e sarà del 25% anche nel 2021, ha dichiarato l’Assessore Raffini.
Secondo gli edicolanti non sarebbe “una riduzione riferita al suolo pubblico ma è riferita al Covid” spiegano.
“La tassa è altissima. Di ristori non ne abbiamo avuti, perché siamo stati aperti e non ne abbiamo fatto nemmeno richiesta” – continua la proprietaria dell’edicola Campanella.
Non capisco perché Imola debba essere cosi cara, dato che la mia rata è 4390 e l’iva l’hanno messa, dato che prima non si pagava. In questo modo dobbiamo anticipare mille euro di iva. Per 33 metri quadrati di edicola”
Le quote una volta erano molto più basse, e sono state annullate le differenze di zona, dato che le edicole cosiddette di periferia pagavano meno.
Tuttavia, l’Assessore alle Attività Produttive ci tiene a rammentare l’esistenza di un bando regionale appositamente ideato per le edicole. Il bonus è di 500€ sia nel 2020 che nel 2021.
“Le edicole, oltre a questo bonus regionale, hanno potuto godere anche del credito d’imposta” spiega Raffini. “In totale, il Comune ha rinunciato a 70.000€ nel 2020 e 110.00€ nel 2021 proventi da queste tasse.” Ma agli edicolanti imolesi, ormai è saltata “la mosca al naso” dai colleghi bolognesi, a cui gli aiuti sono stati diversi “Che facciano come a Bologna con una riduzione dal 50 al 65. Io ho il protocollo fatto tra il Comune e tutte le associazioni di categoria. Abbiamo parlato e parlato, hanno detto di conoscere il problema, ma alla fine non si è risolto nulla per quanto riguarda questa tassa.”
Il Comune ha comunque ribadito l’intenzione di lavorare nel senso corretto per una riduzione, nei limiti del possibile.
“A gennaio 2022 arriveranno le prime rate del 2021, si presume.” fa sapere Raffini – “Stiamo comunque lavorando per trovare ulteriori soluzioni per questa categoria, già abbondantemente penalizzata. Le edicole sono importantissime e vanno salvaguardate. “