Con i suoi più di cento appuntamenti tra mostre, spettacoli e suggestioni artistiche a 360 gradi, per una settimana ha animato il centro storico, ma non solo, di Imola offrendo un cartellone eterogeneo di eventi, estesi dalle tipologie musicali più classiche alle più insolite: classica, folk, pop, rock, dj set, blues, etnica, jazz senza tralasciare contaminazioni curiose e affascinanti.
“Quella che si è appena conclusa è stata un’ottima edizione di Imola in Musica, fortemente voluta dall’Amministrazione comunale e da tutti i servizi dell’ente, competenti per l’organizzazione, per segnare la ripartenza, dopo mesi di restrizioni causa la pandemia. Alla fine, anche il periodo che abbiamo dovuto scegliere, al posto del tradizionale inizio di giugno, è risultato positivo” commenta questa mattina il sindaco Marco Panieri, che aggiunge “siamo riusciti a svolgere una manifestazione che si è sviluppata in ampie aree del centro storico, su più giorni, in piena sicurezza, rispettando tutte le norme previste e promuovendo anche la campagna vaccinale con l’apposito hub allestito, insieme all’Ausl di Imola, nell’ex bar Bacchilega, che ha raggiunto ottimi risultati in termini di persone vaccinate, senza prenotazione”.
“Questa edizione la dedichiamo al mondo della musica e della cultura, a tutti i suoi addetti, come auspicio per una ripartenza anche di questo settore, importante anche per le sue ricadute economiche” fa sapere il sindaco Panieri che rivolge “un grazie di cuore a tutti gli artisti che si sono esibiti, con una particolare sottolineatura per Daniele Silvestri, che lo ha fatto con uno spettacolo di alto livello nonostante le sue condizioni fisiche non fossero delle migliori, come lui stesso ha detto dal palco. Grazie a tutti i tecnici che si sono dimostrati all’altezza di un impegno davvero significativo; a tutti i dipendenti comunali che, a vario titolo, hanno collaborato alla perfetta riuscita della manifestazione; alle forze dell’ordine per il diligente lavoro svolto per assicurare l’effettuarsi in piena sicurezza del festival ed agli operatori degli enti ed associazioni di assistenza sanitaria presenti nel corso del festival, in vari punti della città. Un grazie alle tantissime attività economiche che hanno contribuito ad animare il centro storico e ampliare l’offerta musicale ed anche agli operatori del “Borghetto”, che sabato sera per la prima volta hanno aderito a Imola in Musica, con un’iniziativa di grande richiamo.
Infine, ma non da ultimo, il sindaco Panieri ricorda il concerto del vescovo, S.E. Mons. Giovanni Mosciatti, svoltosi domenica sera a conclusione della manifestazione: “la sua esibizione, alla quale ho avuto il piacere di assistere, è stata apprezzatissima e seguita da un pubblico molto numeroso: viene da pensare che l’anno prossimo potrebbe essere inserita di nuovo nel programma di Imola in Musica, magari in uno spazio più grande”.
“E’ stata un’edizione difficile ma anche entusiasmante. Imola in Musica è per sua natura una manifestazione dinamica con un pubblico itinerante. E’ un festival, se si vuole, atipico nel panorama nazionale. In questa settimana la musica invade il centro storico della città, si conquista ogni spazio, dilaga per le strade e per le piazze. Trasformarlo, per l’emergenza Covid, in una serie ordinata di concerti in luoghi circoscritti significava privarlo dei valori di coesione e condivisione culturale ed umana che rappresentano la sua ragione d’essere. Quindi è stato compiuto un grande sforzo a livello organizzativo, da parte di tutti, per allestire la manifestazione, senza snaturarla ma nello stesso tempo rispettando le mutevoli, a volte di difficile interpretazione, prescrizioni nazionali in tema di sicurezza del pubblico. Visto il risultato, direi che ci siamo riusciti. Non meno importante, questa edizione è stata la venticinquesima. Un traguardo importante, che andava celebrato con un calendario speciale. I riscontri del pubblico ci dicono che anche in questo caso sono state fatte le scelte giuste” sottolinea Giacomo Gambi, assessore alla Cultura e Politiche giovanili.
“Proprio in considerazione che questa era la venticinquesima edizione, ci siamo dati un obiettivo altrettanto sfidante. Alzare il tiro rispetto alle edizioni precedenti. Potenziare il livello delle proposte facendo crescere il Festival a livello di contenuti e potenziare la dotazione tecnica dei palchi non solo in Matteotti ma anche nelle cosiddette piazze “minori”. Abbiamo anche aggiunto un luogo in più: lo splendido spazio del Verziere delle Monache nei pressi della Rocca Sforzesca. Il nostro servizio è stata solo la punta dell’iceberg della complessa macchina organizzativa. Abbiamo avuto una risposta pronta e collaborativa da parte di tutti i colleghi degli altri servizi comunali che, in misura maggiore o minore, secondo le competenze e le richieste che noi abbiamo fatto loro hanno aderito con entusiasmo e lavorato con passione a una manifestazione che coinvolge tutti i servizi dell’Ente e che si può concretizzare solo con un grande lavoro di squadra. Senza la loro preziosa collaborazione Imola in Musica 2021 sarebbe rimasta sulla carta” commenta Luca Rebeggiani,responsabile Servizio Teatri e Attività musicali, che ha artisticamente e operativamente organizzato l’evento.
Post Correlati
Cerca un articolo
Articoli Recenti
- HERA “Nessuna fuoriuscita di sostanze nocive dalla centrale”
- HERA: “Nessun disservizio in termini di teleriscaldamento”
- Il medico eletto con AVS “Serve Legge per suicidio medicalmente assistito”
- Alluvione “Bolletta gas da 39€ per soli 2mc di consumo”
- Hera, fiamme dal tetto della centrale “Non sta bruciando materiale pericoloso”