L'Altra Imola
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Quasi 200 persone alla serata di Galavotti sui manicomi imolesi

Estate 1996: la Festa di Chiusura del Manicomio dell’Osservanza

Una folla di quasi 200 persone ha occupato tutte le sedie disponibili nell’interessante serata organizzata da Valter Galavotti e dal Centro Sociale La Tozzona. L’appuntamento era il secondo curato dall’ex Assessore alla Cultura, dopo il successo di La Divina Commedia letta nel divertente slang imolese.
Questa volta si è voluto dar spazio all’argomento dei manicomi imolesi,sempre piu attuale in vista del rinnovamento dell’Osservanza, argomento ove Galavotti è particolarmente preparato anche per l’attività di volontariato che porta avanti da anni nel settore della conoscenza psichiatrica.

Infatti, collabora da tempo con l’Associazione “E Pas e Temp” e con diversi medici della scuola basagliana che continuano a mantenere viva la memoria e lo studio inerente psichiatria e cura del malato.
La serata è cominciata con l’introduzione del documentario prodotto da questa testata “Osservanza, La nostra Amazzonia – storia di un manicomio” dove l’assessore alla Cultura del Comune di Imola dal 1996 (curiosamente anno che coincide con la chiusura dell’ultimo padiglione dell’Osservanza) fino al 2013, ha raccontato come è nata l’idea di questo lavoro.
Inoltre, dopo la visione del filmato, davanti alla platea interessata e coinvolta, sono state proiettate diverse fotografie del manicomio, e commentate con aneddoti e spiegazioni.
Si è raccontato in ordine cronologico, con l’avvento dei primi manicomi, a fine settecento con il revisionismo prodotto dalla rivoluzione francese che ha fatto sì che vedessero la luce queste strutture. Prima “i matti” erano contenuti in carcere assieme ai normali criminali e trattati come bestie.

Si è giunti poi a metà ottocento, con l’arrivo del grande riformatore Lolli, che cambierà per sempre il destino di Imola, inventando il manicomio-industria, che darà lavoro a metà di una popolazione che ancora non aveva fatto il salto di qualità con artigianato e ceramica.
Poi, dopo molti aneddoti interessanti, è stato dedicato ampio spazio alla legge Basaglia e a quel periodo, al lungo processo di deistituzionalizzazione che ha visto Imola chiudere l’ultimo reparto soltanto nel 1996, con la grande e commovente festa che portò simbolicamente “Marco Cavallo” a solcare il prato dell’osservanza, ormai orfano dei suoi cittadini che avevano trovato casa nelle Comunità.
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PARTE DUE


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