“Erano quindici anni che non partecipavo ad una pubblica manifestazione, che non facevo una azione collettiva, e sono andato in piazza a protestare contro l’utilizzo che il regime vuol fare del certificato vaccinale.
Su invito degli organizzatori, sono anche intervenuto, seppure brevemente, per lasciare spazio a chiunque volesse farlo.
Ovviamente ho condiviso solo una piccola parte delle considerazioni che l’argomento merita, ma … credo che la sostanza della presenza e dell’intervento sia stata compresa.”

Sono un orso uscito da una specie di letargo, perché i tempi lo richiedono. La mia di questi anni non è certo stata inerzia, ma è stato un lavoro abbastanza solitario, in unione con quei pochi che insieme a me praticano una ardua sadhana, un sentiero yogico di trasformazione che pochi stanno consapevolmente percorrendo ma dove tutti stanno avanzando, senza rendersene pienamente conto, perché è comunque una via di evoluzione che preme l’uomo a superare sé stesso, come individuo e come specie.

Il progetto avanza come la tradizionale cottura della rana, che viene messa viva nell’acqua fredda che poi si scalda poco a poco, finché non bolle e la rana viene cotta, senza che se ne accorga …

 

Ma questa volta ho abbandonato per una sera il mio procedere individuale per testimoniare pubblicamente l’urgenza e la necessità di muoversi a difesa di due grandi risorse dell’uomo: la LIBERTA’ e la SALUTE.
Viviamo in un regime, esteso ed imperante su tutto il globo terrestre, un regime che ha grandi difficoltà relative alla conduzione della finanza (troppe risorse finanziarie messe in campo di fronte all’economia ed alle risorse reali) e si trova in mezzo ad una galoppante ed immensa rivoluzione tecnologica, oltreché ai problemi del degrado dell’ambiente …
Questo sistema, in cui il potere globale è in mano a poche persone sconosciute alla massa , ha colto al volo l’opportunità di questa cosiddetta pandemia, per cercare di concentrare ulteriormente la ricchezza e disegnare il futuro a proprio uso e interesse.
E’ in questo quadro che avanza il progetto autoritario di eliminare un po’ alla volta tutte le piccole conquiste che l’uomo ha realizzato, con immense fatiche e sofferenze, negli ultimi due secoli.
Il progetto avanza come la tradizionale cottura della rana, che viene messa viva nell’acqua fredda che poi si scalda poco a poco, finché non bolle e la rana viene cotta, senza che se ne accorga …
Fuor di metafora, ecco allora nuovi dogmi e menzogne, nuove divisioni nel popolo, tra chi è garantito e chi invece è perennemente precario, nuove paura e ricatti …
La libertà occorre difenderla ogni giorno, non ci è stata mai regalata.
Neppure la salute ce la regala nessuno, ci sono sistemi più o meno efficaci per aiutarci, ma solo il “paziente” può attivare un innato potere di guarire.
Ciascuno dovrebbe meditare sul tema delle regole: questo è uno dei tanti problemi che da sempre ha di fronte l’uomo, cercando un equilibrio tra la libertà individuale e le necessità del vivere collettivo. La libertà dell’uomo non può essere subordinata coattivamente allo stato, ma questo ha il dovere di crescere negli individui la coscienza, attraverso l’esercizio dell’educazione nella verità.
Anche per l’obbligo del vaccino, come per ogni altro intervento “sanitario” ciascuno dovrebbe essere informato, senza interessi occulti e senza ipocrisie e menzogna, poi essere lasciato libero di scegliere … allora ciascuno agirà secondo il livello di coscienza e di verità che è in grado di manifestare ed incarnare …
Tutto il resto è propaganda ipnotica e sopraffazione.