L'Altra Imola
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Imola, IRAN sì o IRAN no?

Il tema principale del consiglio comunale di ieri, giovedì 13 maggio, è stato senz’altro quello relativo ai gemellaggi. Tutto questo dopo che la Giunta ha presentato la nascita del Comitato per le relazioni istituzionali.  Tra queste figurava anche il rapporto di cooperazione con l’Iran, che ha come artefice principale Andrea Zucchini, il quale, assieme alla sua compagna, ha avviato da qualche anno un asse tra il Santerno e il paese persiano. Ma tutto questo aveva visto la luce qualche anno fa, all’epoca della Giunta Sangiorgi. Il tutto nacque con la complicità del fascino scaturito dell’autodromo, che ospitava i ricchi imprenditori persiani, accompagnati dall’ex consigliere comunale, intenti a divertirsi a bordo di fiammanti Ferrari a spasso sulle colline del Santerno. E magari, dopo un ricco pasto al San Domenico (dove Zucchini è stato spesso fotografato) il discorso ha avuto sviluppi ben più grossi. Infatti la cooperazione si sarebbe concentrata prevalentemente sulle materie prime principali che i due Paesi hanno in comune: la ceramica.

Infatti Ardakan, cittadina di centomila abitanti nel cuore del paese persiano, fabbrica e commercia principalmente ceramica, proprio come Imola.  E come Imola ha le sue stesse dimensioni. Soltanto che si trova in Iran, paese che vanta il triste primato del più alto numero di condanne a morte. E che nei giorni scorsi è tornato a far discutere l’opinione pubblica, per via di una decapitazione ai danni di un giovane omosessuale. Alireza Fazeli Monfare ha subito una vera e propria esecuzione da parte dei cugini e dai fratelli, perché, secondo loro, “disonorati” . Un fatto inaudito, che riporta prepotentemente al centro dell’attenzione questo paese pieno di contraddizioni e di gravi ingiustizie sociali.
Questa tremenda notizia ha quindi fatto scoppiare la pentola a pressione sul patto di collaborazione tra la nostra città e quella persiana, dopo vari mesi in cui l’opposizione chiedeva lumi sul tema.
Su come si configurasse la posizione della Maggioranza su quanto veniva perpetrato nel paese del Medio Oriente, dove convivono in gran parte sciiti e in numero molto minore sunniti.
Riccardo Sangiorgi (LEGA) ha chiesto fortemente chiarezza all’Assessora Elena Penazzi, sostenendo come la stessa abbia sminuito quanto viene perpetrato nel paese del Medio Oriente, già durante l’inerente Commissione, che la stessa avrebbe poi abbandonato dicendo che “il livello dell’assemblea era troppo basso”. Sempre Sangiorgi è poi nuovamente tornato sull’argomento a margine della seduta di ieri del Consiglio, chiedendo nuovamente alla Penazzi di chiarire in merito.
Non è però il solo Sangiorgi ad essere intervenuto, anche Marinella Vella (CIVICA CAPPELLO) ha chiesto una risposta all’amministrazione comunale, spiegando come “la Giunta rinneghi sé stessa.”

La Vella, ex insegnante e molto sensibile sulle tematiche sociali riguardanti soprattutto i diritti delle donne, ha puntualizzato come già con la Sindaca Sangiorgi vi era stato un primo campanellino d’allarme: “erano stati ospitati una delegazione di iraniani che erano venuti in ferie ad Imola e probabilmente qualcuno di quell’amministrazione è andato o sarebbe dovuto andare in vacanza in Iran, ma questa Giunta è andata addirittura oltre e pretende, per ripagare l’amico imolese, che vive in Iran, dell’impegno profuso per portare voti a questa amministrazione e al suo Sindaco, di stringere un patto “culturale ed economico” con l’IRAN. E’ una vergogna intollerabile! Quale sarebbe l’arricchimento culturale che deriva a Imola dall’IRAN?”

Secondo sempre la consigliera della Lista Cappello  – “La nostra città, medaglia d’oro all’attività partigiana dovrebbe dunque avere scambi culturali con uno degli stati più illiberali, antidemocratici, misogini e omofobi presenti nel panorama mondiale e contro il quale nell’aprile di quest’anno il Consiglio Europeo ha prorogato l’embargo per violazione dei diritti umani.”

Al momento Andrea Zucchini non è ancora intervenuto sulla questione, forse in attesa che si calmino le acque. Certamente non è lui il colpevole se in Iran avvengono simili episodi , e non è certo lui e il suo lavoro che devono pagare.

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