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Caso Sant’Anna di Stazzema, il dibattito imolese fa il giro d’Italia

Si è sollevato un vespaio circa le dichiarazioni di Maria Teresa Merli, consigliera comunale di Fratelli D’Italia, in merito alla strage di Sant’Anna di Stazzema. La Merli ha citato una delle teorie “revisionistiche” dell’eccidio (non riconosciute da ANPI e Stato), che da anni si susseguono circa il tragico evento del ’44, che ha visto uccisi dai Nazisti 560 persone di cui 130 bambini. La teoria della rappresaglia tuttavia, è stata esclusa in sede giudiziaria dalla magistratura militare italiana, che indicava nell’eccidio  “un atto terroristico premeditato e curato in ogni dettaglio per annientare la volontà della popolazione, soggiogandola grazie al terrore. L’obiettivo era quello di distruggere il paese e sterminare la popolazione per rompere ogni collegamento fra i civili e le formazioni partigiane presenti nella zona.”
Negli anni sono emerse però tuttavia nuove riletture dell’evento, che non stiamo qui a commentare e che pare non trovino abbastanza riscontri oggettivi, quantomeno ufficialmente riconosciuta. La storia del nostro paese e in particolare la Resistenza è caratterizzata da fatti vergognosi da entrambe le parti.
Parliamo di attentati vili, alle spalle, spesso in mezzo ai civili, dove morirono innocenti e bambini.
Perchè da ogni fronte talvolta non esisteva dignità e coscienza. Soprattutto in guerra. Se le SS si sono macchiate di moltissime e gravissimi eccidi, come quello delle Fosse Ardeatine, dall’altra parte ci sono stati errori vergognosi come quello di Via Rasella (una bomba in pieno centro che causò la morte di un bambino italiano).

È dovere di ogni persona informarsi e farsi un’idea autonoma di ogni evento della storia italiana, in particolare sulla Resistenza.
Ecco le dichiarazioni di Matteo Martignani, delegato locale di Italia Viva:

“Continua la degenerazione nella dialettica politica. La consigliera Merli di FDI, rea di un’infelice presa di posizione nell’ultima seduta di Consiglio Comunale, viene attaccata, specie sui social, con epiteti spesso ingiuriosi per il semplice gusto di offendere o di minacciare e non per sottolineare la propria sacrosanta posizione politica. Con la violenza fisica o verbale non si ottiene nulla e per superare davvero quel periodo storico, questa non è assolutamente la direzione giusta”

Diversi rappresentanti del centro sinistra, in merito al caso Merli, hanno chiesto le dimissioni della professoressa dal ruolo di consigliera comunale. La notizia è stata battuta da ANSA e dal Fatto Quotidiano.
Lo stesso comune di Imola è intervenuto sulla vicenda, esprimendo indignazione su quanto detto dalla Merli. Circa questa dichiarazione, Nicolas Vacchi, capogruppo di Fratelli d’italia, ha ritenuto poco istituzionale l’uso della pagina del Comune per questa dichiarazione.

Nelle accese discussioni sui social, si è anche passati oltre, arrivando fino alle minacce ed inneggiando a Piazzale Loreto. Sempre Vacchi ha annunciato querela.
La pagina Facebook della Merli è stata inondata di commenti, molti dei quali colmi di odio, altri meno, magari di qualcuno che le consigliava, con una foto di una copertina, di leggersi un libro che ricostruiva fedelmente la strage di Sant’Anna.
Intanto, mentre continuava la polemica, Riccardo Mondini, l’ex consigliere comunale di Centro-Destra, ha pubblicato un interessante articolo d’archivio: (foto da tratta da FB)

 

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