“Sembra esistere una isterica volontà politica di annichilire il prezioso operato dell’associazionismo e delle istituzioni che difendono la vita dal suo concepimento alla sua fine naturale.
Ed anche a Imola, la Sinistra, il PD di Panieri, la lista estremista Imola Coraggiosa e altri pare che si smascherino da soli, rivelando il loro vero volto politico: laicista e non laico, a favore dell’aborto e della eutanasia, contrario a chiunque liberamente la pensi in modo diverso sulla tutela della vita -non dalla nascita- ma dal concepimento e fino alla sua fine naturale.
L’assioma che esibisce la collega Degliesposti del PD, insieme ad altre dirigenti del partito democratico, vorrebbe esser molto furbo politicamente, ma in realtà sembra aver dell’assurdo: secondo loro, chi eticamente fa obiezione di coscienza davanti al fenomeno dell’aborto pare essere contro la legge.
Addirittura, i comunisti imolesi, che hanno ancora un esponente dentro la maggioranza consiliare, esprimono indignazione contro il loro “dominus” di coalizione democratica, il sindaco Panieri, che stavolta, forse troppo “ingordo di consensi” verso il mondo cattolico o verso il mondo di centrodestra ha “peccato gravemente” nel farsi fotografare alla manifestazione “Vi-factor”, peraltro non organizzata dal Centro aiuto alla Vita (come scrivono loro erroneamente) ma dalla Diocesi di Imola, nella istituzione della Consulta delle aggregazioni laicali.
La associazione “Isterica” di Imola addirittura parla delle associazioni pro life come enti dalle idee discriminatorie, omofobe e sessiste.
Secondo me, costoro, oltre a dimostrare grande ignoranza politica, su cosa siano le realtà Pro Life e quale sia la attività di questi enti preziosi sul territorio, addirittura sembra che si ergano a giudici delle sensibilità sociali, civili, confessionali, culturali.
A questi esagitati difensori della sinistra laicista e -parrebbe- anticristiana, io chiedo: si vuol far passare il messaggio che se uno è personalmente contrario all’aborto possiede una indole criminale e contraria alla legge?
Conosco le persone coinvolte nella Consulta Diocesana e nelle associazioni di aiuto alla Vita: nessuno di loro mi è mai parso omofobo, sessista e discriminatorio, così come non lo sono io e non lo sono i tanti che hanno una posizione o una idea diversa da questa maggioranza di sinistra. Maggioranza che governa la città e che peraltro è talmente paradossale da contraddire sè stessa: prima il sindaco del PD si fa fotografare con gli esponenti dell’evento pro life, poi i suoi stessi colleghi di maggioranza lo contraddicono, risultando politicamente violenti verso gli enti pro life.
La verità sta in poco posto: questi partiti di sinistra e queste associazioni hanno solo perso l’occasione di tacere. Lo dico con amarezza. Ma noi dobbiamo ringraziarli perché si sono dimostrati, con grande chiarezza ed effettività, per quello che sono: gruppi politici di sinistra, ideologizzati da un progressismo cieco, laicista e acritico, che nulla ha a che vedere con chi combatte per difendere la vita, dal concepimento alla sua fine naturale, idee per cui io personalmente, come cattolico e come capogruppo di Fratelli d’Italia a Imola mi batto da sempre.”
(Nicolas Vacchi – Capogruppo Fratelli d’Italia)
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Nel mondo cattolico c’è un po’ di confusione intellettuale: l’associazionismo persegue liberamente la sua finalità di sensibilizzazione, le istituzioni hanno l’obbligo di applicare la legge.
A ciò ne consegue l’istinto, mai sopito, della nostalgia dei tempi dell’inquisizione, ovvero quello di imporre il proprio credo ideologico come stile di vita, non capendo che non tutti viviamo nel timore/terrore che esisterebbe un soggetto superiore che ci dovrebbe giudicare se veniamo meno a regole confessionali di tipo religioso volute, tra l’altro, da un manipolo di persone.
Vacchi & co. se ne facciano una ragione, quindi comincino loro a rispettare le loro regole religiose, uno Stato laico è altra cosa.