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Perchè a Domenico non viene data la Residenza a BORGO TOSSIGNANO?

Erano passate appena 24 ore dalla nostra diretta a Borgo Tossignano, nel casolare occupato da Domenico Lasi, che il Comune di Borgo Tossignano si riuniva per un’insolita conferenza stampa organizzata di gran carriera.
Tutti riuniti dietro a un tavolo, leggendo un lungo comunicato che il Sindaco teneva in mano. Senza lasciar trasparire la minima emozione e sensazione. Si accusavano i media di aver “strumentalizzato” la vicenda di Lasi. In che modo? Questo è da comprendere. Non era stata messa in bocca all’uomo nessuna dichiarazione: si era addirittura a ragione, ringraziato ASP che si era attivata per la seconda volta (ASP Imola ha infatti incontrato ieri Domenico e pare siano state offerte alcune soluzioni abitative).
Nonostante questo, una leggere tracotanza trasparita dell’amministrazione nei confronti di chi fa il nostro mestiere(pagandosi di tasca gli avvocati per informare) ha rasentato un confine molto vicino all’intimidazione. E il diritto di cronaca? E l’informazione? E la libertà di opinione di un cittadino che non ha diffamato nessuno nelle sue dichiarazioni? Forse l’imbarazzo del Comune borghigiano è cresciuto e si è cercato di “fare i forti con i deboli”? La toppa è risultata peggio del buco, in quella maldestra e glaciale conferenza stampa. Potete vederla qui e farvi comunque una vostra idea dato che non vogliamo “strumentalizzare” anche quella.

Una situazione gestita male, se non malissimo, che forse a Imola si sarebbe risolta in meno tempo.Chissà.
Infatti la Caritas imolese ha rimarcato la sua volontà ad aiutare Domenico in qualche modo nonostante l’assenza di soluzioni abitatave per lui, a meno che non in condivisione. Il Comune di Borgo lo ha gentilmente ospitato all’ostello di Tossignano ma poi sotto Natale lo ha fatto uscire. Perchè? E la residenza per i senza tetto? Per quale motivo il Comune di Borgo non gliel’ha concessa?
Come ha precisato la Cassazione, Sezioni Unite Civili, n. 449, del 19.6.2000, l’iscrizione anagrafica non è un provvedimento concessorio, ma è un diritto per il cittadino e un obbligo per l’ufficiale d’anagrafe.

Ma, per quanto concerne “l’ultima puntata” del caso Lasi, torniamo alla scorsa settimana.
Forse qualcuno pensava che la “palla si fosse fermata” per l’inerzia e che a nessuno fregasse più dell’anziano imolese, a cui qualche anno fa è stata sfrattata la casa di proprietà per morosità ancora poco chiare: invece, proprio venerdì scorso, non appena appresa la notizia che Domenico era dovuto uscire dalla Casa del Fiume (gentilmente ospitato ma a spese sue e non di enti pubblici), ci siamo precipitati per documentare la situazione. Tutto un po’ più in disordine, Domenico più sconsolato (dato anche che i sindacati a cui si era rivolto si sono dati alla macchia) e l’assenza della vecchia stufa – spostata fuori per via dell’incremento del fumo dentro casa, per via della mancanza di legna adeguata. La mancanza di danaro per acquistare benzina da riempire il generatore che fornisce corrente al cascinale.
Il Comune di Borgo  fa il suo lavoro di “burocrate” e dovrebbe anche risolvere i problemi, cosa che ci è stato comunicato fa già da tempo. Benissimo, tuttavia la residenza per i senza-tetto, a Domenico non è stata ancora concessa.
Insomma, una situazione degenerata, senza contare il freddo artico degli ultimi giorni (che per il momento pare essersi placato). Ebbene, queste circostanze hanno fatto accendere la miccia necessaria per un altro intervento video, cosa che evidentemente non è piaciuta affatto al Municipio.
Torniamo al discorso casa: è vero che Lasi non si è accontentato delle soluzioni a lui offerte (anche se in realtà una casa da viverci in pianta stabile non gli è mai stata proposta) ed è vero anche che al pensionato  (con pensione minima) piace vivere in quel che un tempo era il podere che lavorava sua madre a mezzadria, che è di proprietà di una famiglia di italo-argentini.
Per questo Domenico non ha accettato “ripieghi” o soluzioni provvisorie. Sebbene abbia tuttavia accettato di venir scambiato come un pacco postale ed essere sballottato per due mesi in due diversi posti.
Siamo i primi a dire che se il 74enne dovesse rifiutare alloggi dove vivere da solo, allora è inutile proseguire questo cammino “mediatico” per una persona che non si vuole fare aiutare. Ma allora perchè continua a urlare a gran voce che un appartamento vero e proprio – a Borgo – non gli è mai stato proposto? Non la pensa così il Comune, che sostiene che invece un appartamento c’era eccome.
Non abbiamo letto comunicazioni ufficiali in merito comunque. La comunicazione è importante, specie quando un caso diventa pubblico. Anzichè arroccarsi nel Palazzo, l’amministrazione di Borgo dovrebbe capire che è necessario parlare anche coi giornalisti per un’informazione più chiara e rapida. Solo la scorsa settimana il Comune è intervenuto sul pensionato, perchè? Forse perchè costretto?

 

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